Proprio quando hai appena soddisfatto i sensi
A Milano, voi tutti avrete
constatato, e se non lo avete constatato ve lo dice adesso Doppiovubi, che da
qualche tempo a questa parte i mendicanti hanno adottato una nuova strategia,
secondo un format collaudato e che
probabilmente è già protetto da copyright.
Il questuante – di norma un centrafricano – si posiziona esattamente a un paio
di metri dall’uscita di bar di un certo livello e panetterie chic (come Princi), ed è rivolto proprio verso l’uscita. Il povero è
leggermente flesso – dai dieci ai quindici gradi. Alla mano destra sorregge un
berretto da baseball rovesciato, a mo’
di contenitore per le monete (rigorosamente vuoto, in quanto svuotato di
frequente). La particolarità di questo nuovo format è la leva sul senso di
colpa. Infatti il senegalese ti coglie proprio mentre stai uscendo,
sghignazzante con l’amico per l’ultima – ennesima – figuraccia dell’Inter, con
le briciole zuccherate ancora appiccicate agli angoli della bocca, il sapore
del caffè sulla lingua, la mano già dentro il pacchetto di Marlboro Lights, nell’altra mano lo scontrino accartocciato e in
mezzo allo scontrino il resto di cinque euro che non hai nemmeno controllato
bene e che finisce in una tasca del pantalone e proprio in quel momento, quando
hai appena soddisfatto i sensi, e quando hai quel temporaneo sospiro di
sollievo rispetto ai quintali di sterco che dovrai ingoiare anche oggi, ecco
che l’occhio querulo ti guarda come dire io
ho fame e tu ti sei sfamato non è giusto e lì attacca, e si flette sino a
venticinque gradi, allunga il berretto e ti dice inesorabilmente Fame Ti Prego.
In quel momento sparisce tutto il tuo effimero buonumore e le percentuali del
mendicante salgono alle stelle, perché se non gli darai nulla dovrai pagare un
prezzo ben più alto con la tua coscienza, e diventa un freddo calcolo di
costi-benefici e scegli – come sempre – quello che ti farà soffrire di meno, ma
poi ti accorgi che dieci secondi dopo il tuo gesto di obbligata bontà, alle tue
spalle, un’onda sonora con le stesse identiche perfette tonalità e frequenza
Fame Ti Prego è ora diretta verso un altro, e tu che pensavi che in quel
momento tu fossi importante e speciale per lui, e i suoi occhi incontrassero i
tuoi in un attimo di umanità, un uomo che ha bisogno e che chiede a un altro
uomo con gesto dignitoso un aiuto per la sua disperazione, invece no, comprendi
troppo tardi che si tratta di un banalissimo scambio commerciale, da una parte
i soldi e dall’altra il tuo senso di colpa, il senso di colpa che il mendicante
prima ha generato e poi te ne ha fornito la cura istantanea, e ti sovviene che
il questuante non ci mette più nemmeno il cuore nelle sue richieste, è
diventato ormai un lavoro, con i suoi
orari e i suoi luoghi, e il suo tono è piatto e monocorde come quello dei
lavoratori dei call centre, che ti telefonano
alle quattordici e zero due, ti blandiscono chiamandoti per nome e dandoti del
tu e leggono la tiritera soltanto per avere una piccola percentuale in più,
alla fine del mese.
W.B.