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Visualizzazione dei post da dicembre, 2020

Loutrophoros

Doppiovubi, girovagando a casaccio sul web, ha trovato una cosa, che gli è sembrata interessante. Racconta di un anonimo che scriverà di un anonimo che scrisse. Allora, Doppiovubi, che a voi, cari tre lettori superstiti, ci tiene, ha pensato di farvi cosa gradita copiando e incollando qui di seguito (anche se normalmente Doppiovubi non copia e non incolla). Egli non è del tutto d'accordo su quanto leggerete, ma, in ogni caso, de gustibus non disputandum est , non proprio tutto è da buttare. E non gli chiedete dove l'ha trovato, perché, davvero, è pronto a giurarlo, non trova più il link, a volte le cronologie si perdono, o forse chi lo scrisse lo ha rimosso, chissà. Viviamo in un mondo crepuscolare. A volte ci sono portali, e non solo sul web, che 'si aprono', per una rapida incursione temporale, ci vai, copi, incolli, e poi si chiudono.  We live in a twilight world. Buona lettura, e buon anno. W.B.   ***   Scese la pioggia, e scese all’improvviso. Per trovare l’asciutt

Tu, sei fuori.

Ma a noi, a noi che ce ne importa dei segnali naturali, degli indici, neanche tanto nascosti, che suggeriscono che siamo tutti diversi - di più, unici - indici quali la nostra impronta digitale - oggi strumentalizzata, che paradosso, proprio per attivare il dispositivo che ci rende tutti uguali - e il DNA, oggi evocato prevalentemente per scovare l’ultimo femminicida, o per mettere le mani sull'eredità di un campione argentino. Segnali naturali, in quanto biologici.  Ma a noi, no, non interessano questi segnali naturali. A noi interessa fare - e dunque dire, il dire è una categoria del fare - tutti le stesse cose, e - a monte del fare - pensare tutti allo stesso modo. Il pensiero, che ci potrebbe distinguere, l’unica caratteristica umana che ci potrebbe distinguere gli uni dagli altri, il pensiero umano deve essere uniforme. In fondo, Dante digeriva proprio come digerisce il peruviano che suona il citofono e consegna il pacco di Zalando. Tra i due l’unico elemento di differenziazio

O no.

  Ci fu un tempo, ormai remotissimo, in cui le decisioni venivano prese dai migliori.  Ah, sì, i migliori. Bravo, e chi lo determina, chi sono ‘i migliori’? In un contesto naturale , i peggiori riconoscono senza alcuna difficoltà i migliori tra (e di) loro. La loro, per così dire, peggiorità non impedisce di riconoscere chi è ‘più’ di loro, intellettualmente, eticamente, spiritualmente, moralmente. Certo, il deficientissimo, il Re dei Deficienti, è anche superbo, la sua superbia è anzi parte integrante della sua imbecillità, e quindi può accadere che egli non riconosca nemmeno la superiorità altrui. Ma -per definizione- di Re dei Deficienti ve n’è uno solo, al massimo c’è la sua ristretta corte: mediamente, la massa colionorum non sarà così imbecille da non riconoscere i migliori.  Col tempo, però, tutto peggiora, degrada, si deteriora: è una legge naturale (si va verso il freddo e la morte). La stessa massa dei deficienti diventa sempre più deficiente, si insuperbisce, e così