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Visualizzazione dei post da luglio, 2022

Inspiegabili, incontrollabili e liberatorie.

Nella puntata de La Zanzara di lunedì 4 luglio 2022 (ne trovate il file completo su Spotify), a partire dal quindicesimo secondo del sedicesimo minuto della seconda ora (1:16:15), si è collegato telefonicamente un ‘personaggio’ (come lo ha chiamato Giuseppe Cruciani), dal nome pittoresco di Evangelist Elia. La telefonata dura sino a 1:24:45, ossia poco più di otto minuti. Ovviamente David Parenzo insulta pesantemente Elia, che non reagisce. Si parla, nella telefonata, soprattutto di omosessuali, e in particolare del gay pride. Cruciani, da par suo, butta benzina sul fuoco. Lo introduce dicendo che “è un signore molto incazzato con i gay”, ma ovviamente non è così, nel senso che Elia è sicuramente contro la pratica omosessuale, ma non appare per niente “incazzato con i gay”. Cruciani, mentre duetta con lui, lo prende palesemente in giro, dietro un ‘rispetto’ di facciata. Elia - che è un nero - dice cose semplici, in modo semplice, anche in un italiano stentato, essendo ovviamente strani

Poco prima che si addormentasse.

Lei lo osservava, poco prima che si addormentasse. Non osava avvicinarsi a lui. Lo osservava, nella camera da letto. Lui si muoveva stanco, toglieva la sua maglietta verde e - per il caldo della Romania (si trovava segretamente a Costanza, per questioni di sicurezza, anche se tutti credevano fosse in Ucraina) - si sdraiava, esausto, sul letto, a torso nudo, sotto il fresco del ventilatore a soffitto. A lei non piaceva quella ventola, la infastidiva. Lei lo osservava. Lui non si era nemmeno girato verso di lei. E forse era meglio così. Era in carne, non grasso, ma in carne. A lei piaceva. Lo osservava a lungo, senza muoversi, come faceva con gli altri. Lui prese il suo smartphone, lo sollevò con la mano destra, mentre il braccio sinistro era ripiegato dietro la nuca.  Lei cominciò a desiderarlo. Sentiva tutto il suo odore, sottilissimi effluvi di afrore che emanavano dalla sua pelle. Il suo calore, lo percepiva tutto dentro di sè. Ma rimase ancora immobile, a osservarlo. In fondo, lo te