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Visualizzazione dei post da luglio, 2021

Tre (settima parte)

E' anche vero che descrivere una disequazione di secondo grado tramite la visualizzazione di una nonna e delle mele non è così semplice. Ma, con un po' di buona volontà, visto che la parabola può essere usata per risolvere le disequazioni di secondo grado (così dicono), si potrebbe anche disegnare una nonna che scivola al supermercato e descrive, nell'atto di rompersi il femore, una parabola. A volte basta la fantasia. Ma torniamo al micrometro. Abbiamo detto che corrisponde a un milionesimo di metro. Perché non diciamo che corrisponde a un miliardesimo di chilometro? Detto in altri termini, perché prendiamo come unità di riferimento il metro e non, per esempio, il 'centimetro' (ovviamente se avessimo preso il centimetro come base, non lo chiameremmo più 'centimetro')? Secondo Doppiovubi, questo accade perchè l'uomo, in generale, è alto - o lungo, quando è morto - un metro e qualcosa. Se fossimo alti mediamente centosettanta metri, a Parigi avremmo una

Tre (sesta parte)

Dice Wikipedia: "il micromètro (simbolo: µm) ... corrisponde a un milionesimo di metro (cioè un millesimo di millimetro): 1 µm = 1×10 −6  m.". Cominciamo molto molto male. Innanzitutto il riferimento al 'metro' è un pelino, o flagellino, lontano. La nostra mente, diciamo, o cervello, diciamo, o quello che è, diciamo, fa fatica a pensare al concetto di ' un milionesimo di '. Praticamente, siamo sinceri, non ce la facciamo. Possiamo pensare alla metà di una pizza, possiamo pensare a un terzo di una goleador di liquirizia, possiamo dire, Siamo a un quarto del campionato di calcio, ma un milionesimo  no, proprio no. E' dunque un'espressione puramente matematica, puramente astratta, cioè, che poi è il problema di tutta la matematica. Finché i bambini devono confrontarsi con La nonna di Piero ha due cestini pieni in totale di nove mele e due nipotini oltre a Piero, tutto sommato ce la facciamo ancora, perché sono cose che più o meno abbiamo la possibilità di

Tre (quinta parte)

Ordunque, che cos'è mai un 'micrometro'? Cominciamo subito col dire che il micrometro non esiste. Ovvero: se diciamo che il micrometro esiste, allora dobbiamo anche dire che esistono Batman, Topo Gigio ed Harry Potter. Cioè, il micrometro è una convenzione. Ci siamo messi d'accordo, tra noi. E 'noi' non siamo 'tutti', per esempio gli anglosassoni, come è ben noto, non considerano il millimetro (che è la base del micrometro, però, quando scendono a scale subatomiche, devono cedere al nostro Sistema). E non c'è un 'noi' soltanto 'spaziale', ma anche 'temporale'. Nell'antica Grecia, per esempio, ma anche a Roma, consideravano il 'dito', come misura di cose piccole (il digitus era la sedicesima parte del piede romano, corrispondente a circa 18 mm, il digitus, non il piede) . Il dito di Atene, il dito 'attico', poi, non corrispondeva al dito di Egina, che dista (Egina, non il piede) da Atene circa cinquanta chil

Tre (quarta parte)

Il micrometro e il nanometro. Viene prima - cioè, è più grande - il micrometro o il nanometro? Nella vita di tutti i giorni, 'visto' che gli occhi risolvono a non più di 0,1 millimetri, non è che usiamo molto queste misure.  Wikipedia, ingenuamente, scrive: "Per avere un'idea dell'ordine di grandezza di questa lunghezza, si consideri che il diametro di un globulo rosso è pari a 8 µm". "Per avere un'idea": come no, infatti noi i globuli rossi li maneggiamo continuamente, come se fossero monete al supermercato. Non andiamo a comprare qualcosa e ci basiamo sui micrometri. Quando stai cercando di fare qualche semplice lavoretto in casa - del tipo, riparare un frigorifero o sostituire la caldaia a condensazione - e chiedi alla tua adorata mogliettina Mi passi la chiave del dodici? non ti riferisci ai micrometri. Per questo motivo, quando leggiamo nei links di cui alla puntata precedente "... la testa dello spermatozoo umano ha il diametro di 4-5

Tre (terza parte)

Torniamo felicemente, dunque, sui banchi di scuola. Se noi cerchiamo appunto "quanto è grande uno spermatozoo" (in italiano), i risultati sono: 1. su Treccani.it: "... la testa dello spermatozoo umano ha il diametro di 4-5 μm; la coda è lunga circa 50 μm..."; 2. su Wikipedia: "... la testa, di circa 5-10 µm di lunghezza, e la coda, lunga circa 60 µm." (e già cominciamo a vedere che gli spermatozoi, su Wikipedia, sono un filino, un flagellino, più grandi (però solo con riguardo alla 'coda', perché su Wikipedia si parla di 'lunghezza' della testa, mentre su Treccani di 'diametro'); 3. su 'MyPersonalTrainer', che cominciò molti anni fa parlando del viver sano, e adesso c'insegna anche  letteratura latina e Proof-of-Work, leggiamo che "... gli spermatozoi hanno una lunghezza di 50-60 µm ed uno spessore di 1 µm, con una testa appiattita, di forma ovale o ellittica se visti di faccia, piriforme se visti di profilo.":

Tre (seconda parte)

Dunque dicevamo: sotto il decimo di millimetro, o ti fidi, o non ti fidi, perché il tuo occhio non vede sotto quelle dimensioni. Pare che l'olandese A. van Leeuwenhoek sia stato il primo a osservare uno spermatozoo, con un microscopio costruito da lui stesso. Quelli che si costruiscono da sé gli strumenti sono i migliori. Quindi l'esempio del post di ieri - lo spermatozoo - non è indice di una particolare ossessione 'sessuale' in capo a Doppiovubi, ma è un dato importante di storia della scienza e della tecnica. La domanda a questo punto è: ma quanto è grande uno spermatozoo? Questa è una domanda non facile. Cioè, anzi, la domanda è facile, la risposta non molto. Cioè, anzi, la risposta è facile, ma per arrivarci occorre una retta conoscenza di non immediata acquisizione (Google escludendo, ovviamente, ma anche Google includendo). Sappiamo che non si può vedere a occhio nudo ciò che è inferiore a un decimo di millimetro, sappiamo che uno spermatozoo (nel senso di un sin

Tre (prima parte)

Ci sono due mondi. Innanzitutto c'è il mondo visibile. Quello che vediamo 'a occhio nudo'. Fino ai primi anni del '600 era l' unico mondo visibile. Poi gli olandesi (fissàti con le lenti in genere) hanno costruito i 'microscopi', e improvvisamente i mondi sono diventati due, quello visibile senza strumenti e quello visibile con gli strumenti. Non è che il secondo mondo prima non esistesse, esisteva ma era come se non esistesse. Da quel momento, la 'realtà' si è in qualche modo 'allargata'. Però, senza gli 'strumenti', tutti noi, quotidianamente, anche nel 2021, continuiamo a vivere nel 'primo mondo', quello visibile soltanto 'a occhio nudo'.  Se uno non ha difetti visivi - oppure se li ha, ma indossa un buon paio di lenti (ma non confondiamo: gli 'occhiali' o le 'lenti a contatto' non sono paragonabili al microscopio, perché servono unicamente a riportarci nella categoria 'essere umano che vede no

FLM

Tutti quanti, o quasi, vi sarete resi perfettamente conto del fatto che negli spots pubblicitari - ma anche nella 'pubblicità' in genere - il numero dei neri sia cresciuto 'esponenzialmente'. Oramai non c'è spot che non ne contenga almeno uno, e in alcuni casi ne contiene svariati. Li vediamo alla guida degli ultimi modelli di auto, sorridenti in compagnie festanti, bene integrati in ordinarie scene di vita quotidiana. Orbene, noi tutti conosciamo due fatti, ovvi e banali. Il primo: le 'pubblicità' - quelle dinamiche - sono costruite su veri e propri sets cinematografici: non è che il regista dello spot del 'noto gelato' se ne vada in giro per le spiagge con una telecamera nella sacca e riprenda la 'vita vissuta' che casualmente gli capita sotto la lente. Il secondo fatto, collegato in parte al primo, è che gli spots non si attengono al realismo . In genere (è sempre stato così) le 'pubblicità' riflettono un mondo che non esiste nell

A flock of sheep.

Chissà perchè, quando si è cercata una metafora adatta all'immunità della 'popolazione', stranamente si è pensato proprio al 'gregge'.  W.B.

Cube

Quasi tutti quei pochi fortunati lettori di Doppiovubi che hanno 'guardato' frettolosamente il post di due giorni fa - che ovviamente è mutato, mutazione beta per ora -, si sono dimenticati del contenuto del post fatidico del 15 giugno 2017, che richiama il post del 23 settembre 2013 (che a sua volta richiama la 'serie' -di grande successo- cominciata il 2 settembre 2013 e terminata appunto il 23 settembre 2013). Come nel film del 1997, le cose mutano. W.B.

Benvenuta, complessità.

Tutto sommato, per 'costoro', la sempre crescente complessità - con tutti i problemi che inevitabilmente ne derivano - ha una funzione essenziale. Infatti, se non vi fosse costantemente qualcosa 'da risolvere', qualcosa 'da sistemare', che significato avrebbero, le loro misere esistenze?  Emergerebbe, prorompente e intollerabile, il vuoto. La Morte, in fondo alla strada, li guarderebbe, dritto negli occhi. E 'costoro' non hanno la forza di reggere quello sguardo. Di qui, la resilienza, la resistenza, la ripartenza. Non togliete a 'costoro' un fine materiale da raggiungere, un processo da migliorare, la soluzione a un qualsiasi problema. Non siate crudeli. Ne hanno bisogno, come l'aria. Essendo l'unico contenuto delle loro 'vite', si identifica con le loro stesse vite. Non togliete a 'costoro' il 'risolvibile' (*). Dovrebbero affrontare, e gestire, e risolvere, l'irrisolvibile. E per quello non basta un disegno

Forse sono il problema.

Il Commissario tecnico della 'nazionale' inglese si chiama come una specie di stazione della metropolitana di Londra. Come se quest'altro, sulla 'panchina' italiana, si chiamasse Roberto Molino Dorino. Quando uno dice con fierezza Sono italiano, gli dicono che è un po' nazionalista, anzi 'sovranista'. Essere 'sovranista' è una cosa brutta, perchè, più che italiani, saremmo 'europei'. Siamo tutti 'uguali'. Quanto meno dentro i confini, quelli di natura giuridico-amministrativa s'intende, della Unione europea. Se ( if ) vuoi essere un 'allenatore' moderno, e 'vincente', allora ( then ) devi essere magrissimo e sottilissimo. Sembra che ci sia una correlazione stretta tra il tuo spessore e le tue vittorie. Southgate e Molino Dorino sono entrambi estremamente sottili. Forse sarà così perché, oltre a fare 'molta attività fisica', se 'ti alimenti' regolarmente, sei equilibrato e lucido anche nello stab