Tre (terza parte)

Torniamo felicemente, dunque, sui banchi di scuola.
Se noi cerchiamo appunto "quanto è grande uno spermatozoo" (in italiano), i risultati sono:
1. su Treccani.it: "... la testa dello spermatozoo umano ha il diametro di 4-5 μm; la coda è lunga circa 50 μm...";
2. su Wikipedia: "... la testa, di circa 5-10 µm di lunghezza, e la coda, lunga circa 60 µm." (e già cominciamo a vedere che gli spermatozoi, su Wikipedia, sono un filino, un flagellino, più grandi (però solo con riguardo alla 'coda', perché su Wikipedia si parla di 'lunghezza' della testa, mentre su Treccani di 'diametro');
3. su 'MyPersonalTrainer', che cominciò molti anni fa parlando del viver sano, e adesso c'insegna anche  letteratura latina e Proof-of-Work, leggiamo che "... gli spermatozoi hanno una lunghezza di 50-60 µm ed uno spessore di 1 µm, con una testa appiattita, di forma ovale o ellittica se visti di faccia, piriforme se visti di profilo.": accidenti, qui si parla (argutamente) di spessore, un concetto per noi nuovo, cioè la testa dello spermatozoo non sarebbe una roba sferica tridimensionale, ma una specie di testa di lucertola (in effetti la forma della lucertola, zampe a parte, lo ricorda). Poi la dott.ssa Giulia Bertelli, che ha scritto l'articolo, ed è un ottimo articolo, usa l'espressione 'piriforme', che francamente non è proprio di uso comune, e che non ha a che fare col fuoco (anche se il fuoco divampante ha comunque, guarda caso, la forma di pera, anche quando è stilizzato in un'icona), ma viene dal latino pirum, cioè 'pera', e dunque 'piriforme' significa 'a forma di pera'; Doppiovubi non ha ben capito la storia del 'visti di faccia' o 'visti di profilo' (a parte il fatto che 'visti' non è cosa di tutti i giorni, appunto, perché quasi nessuno ha 'visto' lo spermatozoo, perché nessuno vede nell'ordine dei micromètri), forse la dott.ssa Bertelli voleva dire il contrario, cioè visto dall'alto è pera, di profilo sembra ovale, o forse Doppiovubi non ci ha capito dentro niente, ma una cosa sembra certa: se noi avessimo delle manine lunghe pochi micromètri, e potessimo maneggiare uno spermatozoo (deceduto, perché vivo tenderebbe a sgusciarti via, suppone Doppiovubi), e girassimo la sua testina, la testina non sarebbe simmetrica. Forse in effetti questa forma particolare - che comunque approfondiremo - 'serve' a 'trapassare' l'uovo, perché se sei piatto in genere ti infiltri meglio, come una spada in un costato, come un coltello in una torta, come uno spermatozoo in un ovocita;
4. su sapere.it, cioè la De Agostini: si tace - stranamente - sulle misure dello spermatozoo;
5. il dott. Gian Luca Milan, urologo/andrologo, sul suo interessante sito, tra l'altro, dice: "... lo spermatozoo umano misura 0,07 millimetri": per la prima volta non si parla di 'micromètri', ma di millìmetri, che riusciamo a 'pensare' e a 'figurarci'. Ed eccoci all'unità di misura.
E il dott. Milan (buon cognome non mente) ci dà lo spunto, direi meglio, l'assist, per passare ai micromètri (ma non temete, non agitatevi, torneremo presto agli spermatozoi (*), perché dobbiamo capire meglio le loro misure e soprattutto la loro 'volontà'). Che cos'è un 'micromètro'? che differenza corre tra un 'micromètro' e un 'nanomètro'? e poi, dire 'nanomètro' è forse una forma linguistico/scientifica indirettamente discriminatoria e non inclusiva, e dunque illegale?
Risponderemo (abbastanza) presto a tutti questi interessantissimi quesiti.

(segue)

W.B.

(*) Doppiovubi ha consultato per voi anche lo spettacoloso Dizionario Enciclopedico della Salute e della Medicina della Treccani, alla voce 'Gamete', vol. VI, pag. 410, voce scritta nel 2006 dal leggendario Prof. Jacques Testart, che non è l'ultimo arrivato, perché ha realizzato nel 1982 la prima fecondazione in vitro, però in quella voce enciclopedica non si parla delle dimensioni del nostro s., evidentemente perché il Prof. Testart, a differenza del Doppiovubi, non le ritiene importanti. In ogni caso, Doppiovubi non ha ancora trovato nessuno che abbia ragionato a fondo su questo: lo spermatozoo sarà anche una cellula come tutte le altre, seppur specializzata e flagellata, ma è l'unica che fisicamente esce dall'organismo a cui appartiene e se ne va altrove da esso, seppur continuando la sua funzione, anzi proprio espletando la sua funzione. Cioè, della 'roba mia', che contiene il mio DNA e non è materiale di scarto, ha lo 'scopo' (è il caso di usare questa espressione) precipuo di andarsene da me. Su questo 'staccarsi' dall'organismo che l'ha prodotto, seppur all'interno di un liquido-veicolo che lo trasporta, secondo Doppiovubi bisogna riflettere, e tanto. 

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