Tre (quarta parte)

Il micrometro e il nanometro. Viene prima - cioè, è più grande - il micrometro o il nanometro?
Nella vita di tutti i giorni, 'visto' che gli occhi risolvono a non più di 0,1 millimetri, non è che usiamo molto queste misure. 
Wikipedia, ingenuamente, scrive: "Per avere un'idea dell'ordine di grandezza di questa lunghezza, si consideri che il diametro di un globulo rosso è pari a 8 µm". "Per avere un'idea": come no, infatti noi i globuli rossi li maneggiamo continuamente, come se fossero monete al supermercato.
Non andiamo a comprare qualcosa e ci basiamo sui micrometri. Quando stai cercando di fare qualche semplice lavoretto in casa - del tipo, riparare un frigorifero o sostituire la caldaia a condensazione - e chiedi alla tua adorata mogliettina Mi passi la chiave del dodici? non ti riferisci ai micrometri. Per questo motivo, quando leggiamo nei links di cui alla puntata precedente "... la testa dello spermatozoo umano ha il diametro di 4-5 μm", che sia di 5 'micrometri' o di 20 'micrometri' non ci sposta più di tanto. Infatti tempo zero (misurato in microsecondi), e ci dimentichiamo queste misure (a meno che non facciamo di mestiere l'andrologo, ma anche lì, se non a fini accademici e di ricerca, contano di più il numero, la vitalità, la struttura e la motilità degli spermii (altro nome degli spermatozoi) piuttosto che la grandezza della loro testina in micrometri. E dunque qui introduciamo un concetto importante, che è tutto di Doppiovubi: quello di grandezza relativa. Non è tanto importante conoscere la misura della testa dello spermio in sé, quanto di essa rispetto a un altro ente (ovviamente, a esso ricollegabile: per esempio il rapporto tra la testa dello spermio e lo spessore di un capello di Frank Kessiè non rileva, anche se potrebbe finire su Il piacere di saperlo della Settimana Enigmistica). E' interessante capire invece, rispetto alla misura della testa dello spermio, quanto è grande un ovocita secondario - che per chi non lo sapesse è il gamete femminile (*), e gamete per chi non lo sapesse è la cellula, maschile o femminile, specializzata nella riproduzione (in prospettiva) dell'intero organismo, mica poco - e in particolare quanto è spesso il suo rivestimento esterno (che è costituito da vari strati abbastanza complicati ma che oggi con i microscopi elettronici conosciamo bene), e qui, oltre alla misura dello spermio, rientra molto in giuoco anche la struttura dello spermio stesso, su cui avevamo discettato. Doppiovubi ve lo dice in un altro modo: non ha alcun senso ricordare l'anno della Presa della Bastiglia in sè, ma ha molto senso ricordarlo in relazione a qualche evento successo prima (che dunque può esserne stata la (con)causa) o dopo (che dunque ne costituisce l'effetto). E dunque, cari i miei studenti ritornati sui banchi di scuola, ogni volta che troviamo quello che definiamo in termini crudi e moderni un 'dato', cioè una 'cosa' che potremmo inserire in un data base, o in un volgarissimo foglio excel , dobbiamo sempre cercare di capire la sua relazione con un altro ente rilevante (o, meglio ancora, con tanti altri enti rilevanti). Per fare un esempio alla pagina, potreste andare a cercare - adesso che siete (quasi) esperti di micrometri, ma non ancora di nanometri - a meno che non lo sappiate già, quanto è grande un Sars-CoV-2, e ci mettete poco con Google, ma - ecco - l'umanità si divide in due, per meiosi diremmo, tra 'i curiosi', cioè quelli che apprendono la suddetta misura e dicono Ma dai! Non lo sapevo! e subito dopo tornano su whatsapp a sfogliare i memes, e gli 'studiosi', che prendono questa misura, e la confrontano con i pori della mascherina chirurgica ordinaria, per capire (senza che te lo dica uno con un decreto ministeriale) se il virus ci passa attraverso, oppure no.

(segue)

W.B.

(*) Doppiovubi non vuole certo urtare la giusta sensibilità dei sostenitori della fluidità (di fluidi in effetti stiamo indirettamente parlando) di genere, o della parità, parlando della distinzione tra 'maschile' e 'femminile'; purtroppo la 'natura' li ha suddivise così, le cellule, e dato che le cellule obiettivamente - a prescindere dunque dalla loro auto-percezione, che (forse) non hanno - sono per struttura e funzione, costruite in tal modo, al massimo potremmo definirle 'alfa' e 'beta' (anzi 'x' e 'y', perché qualcuno potrebbe sentirsi offeso perchè 'alfa' viene prima di 'beta' e dunque discrimina, anzi 'x' e 'y' le hanno già usate per i cromosomi, quindi diciamo '1' e '2', no, anche lì c'è un problema di discriminazione perché uno viene prima di due, allora diremo 'così' e 'cosà', che a prima vista sembrano essere distinzioni neutre), per non discriminare, ma per il momento non vi offenderete, spero.

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