Come risolvere la crisi economica (3)



E l’abbassare drasticamente le aliquote IVA costituirebbe, come si suol dire, un segnale forte, un po' come se - poniamo - Doppiovubi cambiasse il layout del suo blog, dopo sei anni, per renderlo più stylish.
L’Italia “batterebbe un colpo”, e dimostrerebbe di avere conservato un minimo di coraggio, e di autonomia, anche nei confronti delle politiche dettate dall’Europa.
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Non ci dimentichiamo che l’obiettivo è quello di far affluire denaro – tanto denaro – dai cassetti degli Italiani alle casse dell’Erario. E i modi per farlo sono sostanzialmente due. O si fa come lo sceriffo di Nottingham, e il denaro lo si va a prendere con gli alabardieri casa per casa (e aumentare le tasse significa sostanzialmente fare questo), o si mettono gli Italiani in condizione di guadagnare di più, e quindi di spendere di più, e il denaro affluirà per così dire naturalmente nei forzieri erariali. Prelevare, a ogni movimento economico, il quindici per cento del valore del movimento economico medesimo sembra già essere un vero e proprio furto, figuriamoci il ventidue per cento, se non di più.
Il quindici per cento va bene, va più che bene.
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L’aumento dell’IVA è poi una manovra oggettivamente ingiusta - l’IVA stessa è una imposta oggettivamente ingiusta - perché colpisce l’individuo indipendentemente dalla sua ricchezza. E’ evidente che se la figlia di Andrea Agnelli, che si chiama Baya e adesso ha otto anni, vuole che il suo papà le compri la cavallina Candy, e la cavallina Candy aumenta il suo prezzo diciamo di cinque o sei euro – a causa dell’innalzamento dell’IVA – per A.A. lo sforzo economico supplementare equivale al fastidio generato da una nuvola che in una bella giornata oscuri il sole per tre secondi, giusto il tempo di sollevare la testa sullo yacht, corrugare le folte sopracciglia e chiedersi se sarà una nuvola passeggera. Per converso, per la figlia di Doppiovubi, che si chiama Daria e adesso ha quattro anni, un aumento di cinque o sei euro magari non sarà sufficiente a impedire l’acquisto di Candy, ma al suo papà, insieme all’intera congerie degli aumenti, qualche insonnia in più alle quattro di mattina, a fissare il buio con gli occhi sbarrati e le folte sopracciglia corrugate a chiedersi Che cosa succederà in futuro, la causerà senz’altro.
In buona sostanza, l’aumento dell’IVA colpisce Baya e Daria allo stesso modo, e questo non è propriamente giusto.
E non dimentichiamo, non dimentichiamo che la Baya è juventina, mentre la Daria è milanista, il che rende l’ingiustizia ancora più grave, e intollerabile.
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Risolto il problema degli acquisti, che indubbiamente aumenterebbero, e questo darebbe una spinta decisa all’economia in generale, e anche alla cosiddetta occupazione, qualche parola andrebbe spesa sull’evasione dell’IVA.
Da tempo si discute sulla deducibilità degli scontrini, o delle fatture, insomma, si vorrebbe usare la spinta del desiderio : diamo un Kinder sorpresa ai consumatori, ovvero diamo loro un bel vantaggio, un risparmio fiscale, e loro stessi saranno incentivati a chiedere lo scontrino, o la fattura, o la ricevuta, o quel che l’è.
In questo caso Doppiovubi pensa che la molla del desiderio non sia sufficiente, perché verrebbe contrastata da un desiderio ancora maggiore. Se l’idraulico mi chiede cento euro senza fattura, e centocinquanta con la fattura, e se lo Stato mi concede un risparmio fiscale finale di euro 1,32 se porto il costo in deduzione, risparmio compensato ampiamente dal fatto che devo sbattermi a conservare i documenti e magari qualcuno in sede di dichiarazione mi chiederà un corrispettivo maggiore perché registrare tanti documenti costa, e in più mi faccio nemico l’idraulico, alla fine dico, Vanno benissimo i cento euro senza fattura, e col mio bel sifone nuovo saluto l’idraulico e intanto lo Stato ha perso venticinque euro soltanto di IVA. In questo caso, dunque, se lo Stato promette un Kinder sorpresa, l’idraulico ne promette due , o comunque una sorpresa più attraente.
Doppiovubi pensa alla sanzione per l’idraulico e per il cliente, per entrambi insomma, e dovrebbe essere una sanzione durissima, di quelle che non te le scordi più. In tal caso la paura sarebbe molto più efficace.
Però, prima di applicare il terrorismo fiscale, si devono abbassare le imposte.
Prima ti porto l’imposta al quindici per cento, poi – se evadi anche con quella aliquota – ti stango.
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E Doppiovubi si rende perfettamente conto che discutere di questi argomenti è orribile, e questa serie di post su temi diciamo economici è ributtante e andrebbero tutti cancellati e forse bisognerebbe scagliare contro il muro il portatile che li ha generati, e ridurlo in mille pezzi, sfasciarlo con tutto ciò che contiene. Però siamo in ballo, dobbiamo ballare e giocare con le regole della Società dell’Orrore (SdO). Non abbiamo altro che la SdO, per il momento.
L’importante è che non ci dimentichiamo mai che la vita non è questo.
La vita non è una squallida discussione sull’aumento dell’IVA, maledizione.

(3-segue)

W.B.




  

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