Happy birthday
Io vogliọ del ver la mia donna laudare
ed asembrarli la rosa e lo giglio:
più che stella dïana splende e pare,
e ciò ch’è lassù bello a lei somiglio.
[Guido Guinizzelli, 1270 circa]
Oggi, 24 maggio, il Condore che, come
tutti sanno, è la donna di Doppiovubi e la madre dei suoi figli, compie gli anni e quindi un omaggio le è dovuto. Lo perdoneranno
i 165.000 lettori in fremente attesa della seconda puntata del post in tema
economico, ma prima del denaro, viene l’amore. Ubi maior, minor cessat. Parleremo comunque ancora oggi degli
sporchi soldi, eccezionalmente nel corso di questa giornata speciale ne
verranno pubblicati due, di post. Ma prima, il maior.
*
Doppiovubi ha pensato di fornire
un ritratto del Condore.
*
Intanto dovete sapere che un
giocatore del Milan di qualche anno fa aveva il cognome uguale a quello dell’amata
da Doppiovubi, cioè Agostini, ed era
soprannominato il Condor per via del
suo naso a becco adunco; qualcuno sostenne che Massimo Agostini era così
chiamato in virtù della sua straordinaria
capacità predatoria negli ultimi sedici metri; lui stesso, in una celebre
intervista, alla domanda ammiccante del cronista, che gli chiese furbescamente Massimo, perché ti chiamano Condor?, rispose
forse con ingenuità, Perché in area di
rigore mi avvento sui palloni come un condor. Quindi, riassumendo, il naso
del Condore non ha difetti, ma per analogia col cognome del
calciatore-predatore, il Condore è stato soprannominato così. La “e” finale
deriva da un vezzo di natura mussoliniana, quando si italianizzavano le parole
di origine straniera aggiungendo una vocale alla fine (es.: qui si vendono panini caldi e tosti).
Ed ecco svelato l’arcano.
Il Condore non è mai stata (ma
andrebbe usato il maschile, essendo Condor maschile) felicissima di questo
nomignolo, ma col tempo ha imparato ad accettarlo, e non si lamenta più. Ci si
abitua davvero a tutto.
Col tempo si è addirittura
abituata a Doppiovubi.
*
Il Condore non è una donna come
tutte le altre, bensì ha un quoziente intellettivo nettamente superiore alla
media, e non è una captatio benevolentiae
(e, dopo aver detto che non è una captatio,
bisogna aggiungere che non è nemmeno una excusatio
non petita, e, nell’aggiungerlo, probabilmente lo diventa davvero).
Dovremmo discutere qui del
concetto di intelligenza – e Doppiovubi già ne parlò in un celebre post – ma non
è il luogo. Sappiate che il Condore è una donna davvero intelligente – il che
potrebbe anche essere un ossimoro – e che questo è vero, credetegli. Quando
Doppiovubi conobbe il Condore, ormai molti anni fa, ovviamente fu subitamente
attratto dal suo aspetto fisico e dal suo sembiante, che ancora oggi lo attrae come
un’ape va al miele, e bisogna dire che la bellezza del Condore negli anni è
rimasta pressoché invariata. Anzi, a Doppiovubi piace il Condore oggi più di
ieri, e sono sempre più frequenti i casi in cui il Nostro Eroe vorrebbe saltarle
addosso per abusare di lei (lei consenziente, ovviamente).
Gli occhi del Condore sono
infiniti, se la guardi negli occhi e cerchi di scavare in essi, puoi andare talmente
oltre che ti sembra un viaggio inter-stellare.
Tante volte Doppiovubi evita di guardarla negli occhi, perché quando lo fa si
accorge di esserne completamente prigioniero. Basta entrarci, in quegli occhi,
ed è finita, sei innamorato, e ti trasformi in pietra. Il Condore, in questo
senso, è pericoloso.
*
La grandezza del Condore, però e
appunto, sta nell’intelligenza. Il Condore ha una lucidità e una sensibilità
che le consentono – le consentirebbero – di elevarsi a dimensioni superiori. La
sua esperienza terrena – le circostanze della sua vita – l’hanno incatenata al
suolo con catene enormi e pesantissime. Ma il Condore ha ali grandi e forti e
potenti, e in questi anni si stanno preparando a spezzare quelle catene e a
spiccare il volo, e lei lo sa che le ali del Condor, senza “e”, sono cariche di
energia e si stanno vieppiù caricando, e Doppiovubi sa che le ali del Condor
sono le più forti che lui abbia mai incontrato in tutta la sua vita.
Il destino – la Storia già
scritta – ha unito Doppiovubi al Condore, e li ha uniti in modo così
indissolubile che separarli sarebbe come tentare di spaccare il nucleo di un
atomo. Si può fare, certo, ma se si fa succede un disastro.
Quello che li unisce ha un nome
molto preciso, ed è l’energia che tiene insieme l’Universo. Quando voleranno,
voleranno insieme.
*
Guido Guinizzelli fu esiliato nel
1274, settecento anni esatti prima della nascita del Condore, e dovette andare
a vivere vicino a Padova.
*
E il Condore sa che l’augurio che
Doppiovubi le fa, è proprio quello di spezzare le catene, e spiccare il volo
verso l’altezza, lassù, nel suo
elemento, dove dovrebbe stare naturalmente, ed essere – finalmente – felice.
Volare lassù, insieme.
… e ciò ch’è lassù bello a lei somiglio.
Buon compleanno.
W.B.