Le Cronache di Doppiovubi Carabiniere (13)



“Dove vuole che fossi, brigadiere? Qui.”
Deglutii e mi adeguai al lei.
Il brigadiere sbatté violentemente il libro sul tavolo e si mise a urlare come un forsennato.
“Non mentirmi, cazzo! Dov’eri stanotte?”
Preferivo quando mi dava del lei.
“Brigadiere… non capisco, sono stato qui dentro tutta la notte…”
“Se continui a prendermi per il culo è peggio per te.”
“Ero qui, lo giuro, ho visto un film degli anni trenta che è durato dall’una alle tre, se vuole le racconto la trama…”
“Stamattina stessa ti denuncio al colonnello, tu finisci male.”
“Ma brigadiere… cosa…”
Mi puntò il dito indice vicino al naso.
“Tu stanotte hai abbandonato il posto di guardia, hai lasciato qui l’M12 (*), carico e incustodito, sei tornato in stazione e ti sei messo a giocare a carte con altri due in sala biliardo. Tu finisci in carcere, mi dispiace.” (**)  
“Ma no, brigadiere” - la voce mi si strozzava in gola - “ci deve essere un errore, è impossibile…”
“Non hai capito. Stanotte, io ti ho visto coi miei occhi. O confessi - e il giudice ti darà il minimo della pena - o sarà peggio per te.”
“No, brigadiere, c’è un errore…” - stavo per piangere.
“Tu finisci a Peschiera del Garda, te lo dico io.” (***)
Il sottufficiale uscì dal box, sbattendo la pesante porta.
Ero spacciato.

(segue)

W.B.

(*) L’M12 è la mitragliatrice calibro 9 della Beretta, ancora oggi in uso ai CC.
(**) L’Art. 118, primo comma, del Codice Penale Militare di Pace così recita: “Il militare, che, essendo di sentinella, vedetta o scolta, abbandona il posto o viola la consegna, è punito con la reclusione militare fino a tre anni.”
(***) Carcere militare, dismesso definitivamente nel 2000.

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