Cose già viste e sentite

"L’eterna clessidra dell’esistenza viene 
sempre di nuovo capovolta e tu con essa..."
[F. Nietzsche]

Nell'antica Roma, più o meno dal V al II secolo a.C. - fatta eccezione per Silla e Cesare - esisteva la figura del dictator.
Il dittatore era nominato ("detto" tale, di qui l'origine della parola) da un uomo solo, il console.
Questa nomina avveniva solamente in casi straordinari, per ovviare a momenti di grave crisi della Repubblica. In teoria, il dittatore doveva avere grandi qualità.
*** *** ***
Come, abbandonato il politeismo, la nascente chiesa cristiana delle origini pensò di sostituire la costellazione di dèi - alla quale il popolo era abituato a credere - con un'altrettanta congerie di santi e beati, dotati di poteri più o meno divini, così - almeno secondo Doppiovubi - fu inventata la figura del dictator per colmare la nostalgia della perdita della abolita figura del monarca, che aveva i suoi vantaggi. Concentrare il potere significava poter governare.
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Il dittatore aveva le sue brave guardie del corpo, i littori - quelli che trasportavano i fasci littori, che servivano per fustigare. La particolarità è che mentre i due consoli avevano ciascuno dodici littori, il dittatore, che sommava i due poteri, coerentemente era accompagnato da ben ventiquattro littori.
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Proprio perché era chiamato a risolvere un periodo di crisi, il dittatore non poteva rimanere in carica per più di sei mesi. 
Dopo basta, però.

W.B.
 
 
 

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