Come risolvere tutti i problemi

Chi avrà letto il post di ieri avrà appreso la magica regola per cui il novantacinque per cento dei problemi si risolvono da soli (*). Permane comunque un novero di problemi, pari al cinque per cento, che necessita del nostro intervento.
Doppiovubi, col presente post, è in grado di dimostrare come risolvere anche quel residuo cinque per cento.
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Una volta chiesero a Jiddu Krishnamurti come facesse a mantenersi sempre calmo e sereno, ed egli svelò il suo segreto:
non mi importa di niente
In effetti potremmo estendere la regola (giancarliana) del 95%, e riformularla così: il cento per cento dei problemi si risolvono da soli. Ossia, la regola presuppone l'inerzia del soggetto agente. Che cosa accade se il soggetto non fa mai niente, nemmeno per risolvere il cinque per cento residuale?
In ultima analisi non succede niente
Se uno ha abbastanza pazienza, prima o dopo accade un evento che risolve tutti i problemi. Questo evento ha anche un nome: morte.
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Considerato che, quando il soggetto muore, tutti i suoi problemi d'incanto scompaiono (il che è un corollario del paradosso del gatto di Schrödinger: se un soggetto non percepisce niente, non esiste niente), usando la stretta logica bisognerebbe vivere serenamente; anche non intervenendo sul cinque per cento, prima o dopo i problemi si risolvono tutti.
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A questo punto, di problema ne rimane solo uno, cioè la morte (o l'assenza della vita, dipende da che parte lo guardiamo). Con la morte, ça va sans dire, la vita (terrena) non c'è più. Però noi sappiamo perfettamente (vero?) che dopo la morte non tutto finisce, ma inizia qualcosa di diverso. Che cosa sia esattamente, nessuno lo sa, però c'è qualcosa. Se non ci crediamo, lo speriamo. Se lo speriamo, significa che lo intuiamo. Se lo intuiamo, vuol dire che c'è.
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Visto che la promessa - contenuta nel titolo del post - era quella di una soluzione a tutti i problemi, Doppiovubi vi deve fornire la soluzione anche al problema della morte. Potrebbe consigliarvi una bella polizza-vita con Generali, Allianz o Mediolanum. Però costa soldi, e poi non risolve - per essere onesti - il problema del morituro, bensì quello (economico) dei superstiti. E' ovvio che l'unica polizza-vita che Doppiovubi vi può consigliare è gratuita, ed è stipulabile con una Compagnia primaria, che non può andare in dissesto e quindi in liquidazione coatta amministrativa. Non ci sono moduli da sottoscrivere, non ci sono doppie firme da apporre, non ci sono consensi al trattamento dei dati personali. Non si prescrive, se non riscossa. 
Nemmeno il Fisco ci mette le mani. Per ora.

W.B.


(*) Prima che a qualcuno venga la malsana idea di affermare che "novantacinque" è singolare, e quindi si sarebbe dovuto scrivere "risolve", Doppiovubi specifica che crede nel verbo al plurale secondo la c.d. concordanza ad sensum

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