Benvenuta Sinistra

Quando Doppiovubi parla di politica - in realtà quando parla dei politicanti - le statistiche degli accessi al suo blog letteralmente crollano, il che significa che i lettori non sono molto, per usare un eufemismo, interessati.
Tuttavia, visto che ormai Doppiovubi ha cominciato l'analisi delle campagne elettorali visive, gli tocca proseguire.
Sono usciti anche i manifesti di Nicola "Nichi" Vendola, classe 1958.
Ecco quello più rappresentativo:










Qualche osservazione preliminare.
In primo luogo si tratta di un chiaro fotomontaggio. La fotografia sullo sfondo ha un fuoco completamente diverso. La folla è vestita leggera (si nota un uomo barbuto con maglietta grigia alla destra - sinistra per lui - di Nichi) mentre Nicola, particolarmente pallido, indossa un giubbotto cerato. La folla sembra seduta in quello che potrebbe essere un teatro, e sempre per questioni di temperatura, Nichi non è in un ambiente chiuso, ma all'aperto e al freddo. La folla guarda in una direzione, Nichi nella direzione opposta. In breve, Nicola è stato appiccicato sulla foto di una folla. Era così difficile trovare una fotografia non da rimaneggiare.
In secondo luogo, Nichi applaude.
Le domande potrebbero essere: chi, e perché.
In genere l'oggetto dell'applauso è davanti al plaudente, non dietro.
Ora, abbiamo appena detto che Nicola ha la folla - ossia, metaforicamente, la massa, il popolo - alle sue spalle, non davanti a sé. E se non sta applaudendo il popolo, chi applaude, allora? Nichi sta guardando qualcosa (peraltro guarda l'orizzonte, e qualcuno forse ricorderà le opinioni di Doppiovubi sul punto), ma cosa e dove?
A prescindere dal fatto che abbiamo dato per scontato che Nicola stia applaudendo, ma si sa che la fotografia è statica, vediamo solo due mani che combaciano, ma non è detto che si tratti di un applauso. Magari si sta solo fregando le mani (il che, elettoralmente, non è un buon segno) o forse ha freddo (come parrebbe guardando giaccone e sciarpa).
Si potrebbe ipotizzare che stia guardando la scritta, e quindi stia applaudendo alla Sinistra, come in quei cartoni animati dove compaiono gli umani insieme ai personaggi disegnati tipo Jessica Rabbit, per cui l'attore umano, recitando, è costretto a immaginarsi un interlocutore inesistente che verrà poi appiccicato in post-produzione. Qui a Nichi potrebbe essere stato detto dal fotografo, Nichi, Nichi, ok, ascolta Nichi, guarda in alto a destra e applaudi, che poi ci appicchiamo la scritta Sinistra, così, così va bene, abbiamo quasi finito. Abbastanza improbabile, anche perché Nichi guarda ancora più in alto della scritta, e allora i casi sono due, o l'ipotesi è errata, o in post-produzione non sanno usare Photoshop, il che sarebbe gravissimo.  Tra l'altro sotto la "ta" di benvenuta c'è una luce quadrata azzurrina che non si capisce da dove salti fuori, potrebbe essere un poltergeist.
Quindi il mistero rimane.
L'altra domanda - perché stia applaudendo - è un mistero di pari grado. Considerato che non sappiamo chi stia applaudendo, diventa difficile anche scoprirne la motivazione.
E qui non possiamo non riferirci allo slogan, cioè al grido di battaglia (benvenuta sinistra non è proprio un grido di battaglia, però questo abbiamo). 
"Benvenuto" è un saluto, un'aggettivazione che si rivolge a qualcuno o a qualcosa che arriva, e in genere chi esclama "benvenuto!" è il padrone di casa all'ospite (famosi sono gli zerbini con la scritta welcome). Chi dice "benvenuto" non è chi sta arrivando, bensì chi accoglie chi sta arrivando.
Ora, chi sta dicendo "benvenuta Sinistra"? Se lo sta dicendo Vendola, significa che Vendola non è la Sinistra, il che sarebbe suicida e terribile. Se non è Vendola a dirlo, chi è? Il Partito Democratico, forse, che dice "benvenuta" alla sinistra nel suo seno?
Se così fosse, lo slogan di SEL sarebbe un'affermazione altrui, e denoterebbe una sorta di sudditanza che dovrebbe essere estranea all'orgoglio di quella che dovrebbe essere la sinistra. Peraltro PIM ha fatto notare che poche ore fa Vendola a Piazzapulita con candore non si è dimostrato sfavorevole alle dismissioni immobiliari da parte dello Stato, il che è agli antipodi rispetto a un certo pensiero che dovrebbe in teoria appartenere a SEL (è vero che SEL non è il PRC, e anzi Vendola a suo tempo ha preso le distanze proprio dal PRC, però c'è un humus comune al quale non si può rinunciare, altrimenti che "sinistra" è). Ma andiamo avanti.
L'interpretazione del manifesto sta diventando inquietante. Quella che sembrava una banale fotografia rivela insospettabili interpretazioni (*).
Poniamo - per tornare al cosiddetto applauso, ammesso che sia tale - che Vendola non stia plaudendo alla folla - che in effetti si trova alle sue spalle in posizione poco consona - non sarà che Vendola sta applaudendo all'esclamazione di benvenuto, formulata all'indirizzo della Sinistra?
Se così fosse, il messaggio sotteso al manifesto sarebbe più o meno questo:
il Partito Democratico ha accolto SEL, le dà il benvenuto nel suo alveo e Vendola plaude a tale scelta.
Ciò ha molto poco di elettorale. In teoria il manifesto (non Il Manifesto, che ha ben altra dignità) dovrebbe avere la funzione di comunicare un'idea-forza del Partito, e invogliare al voto. Qui si starebbe soltanto esprimendo un'adesione a un'idea di coalizione dove il pesce grosso acconsente a tenere il pesce piccolo nella sua ampia bocca senza mangiarlo (finché fame non sopravvenga).
Non c'è entusiasmo, non c'è incitamento. Non c'è Sinistra, in questo manifesto. Altro che benvenuta. 
*** *** ***
Si son già viste alcune vere , o fedi , in bella mostra nelle foto di vari candidati.
Vendola, per motivi ovvi, non può mostrare alcuna fede.
Nel suo piccolo, espone l'orecchino.
Almeno l'orecchio su cui è appuntato, quello sì, è di sinistra.

W.B.

(*) Alla conferenza stampa di presentazione dei manifesti Vendola ha così spiegato il concetto di "benvenuto": "Benvenuto cioè a quel soggetto politico che ha a che fare con la qualità della vita e dei diritti". E' evidente che questa tautologica spiegazione non spiega nulla; il manifesto dovrebbe essere compreso senza interpretazioni non ricomprese nel messaggio stesso. E' al cittadino che cammina per strada che occorre riferirsi, e quindi al messaggio oggettivo che emerge dal manifesto.     


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