Reale e irreale



Doppiovubi ha sognato un sogno strano, ed era il seguente. Suo figlio Giovanni, che ha tre mesi e mezzo abbondanti, si trovava in ospedale, perché aveva un problema diciamo alle vie aeree superiori, niente di grave, qualcosa di stagionale (questo fa già parte del sogno). L’ospedale pediatrico era già intervenuto, gli avevano fatto qualcosa. Al che Doppiovubi osservava il bambino, che si trovava disteso su una specie di lettino.
In particolare Doppiovubi osservava attentamente il naso del bambino.
A un certo punto il naso del bambino si poteva aprire, squadernare, come se si trattasse di una specie di buccia di un frutto, e si poteva guardarci dentro, senza che il bambino si facesse male, e senza causargli alcun danno.
Al che Doppiovubi apre il naso di Giovanni, e gli apre anche una guancia e ci guarda dentro.
E dentro il naso c’è un conglomerato di puntini neri. Sembrano micro-insetti, o qualcosa di batterico, come una colonia di esserini, o microscopiche uova nere. Con le unghie, delicatamente, il papà di Giovanni raschia via quelle micro-uova nere, e vengono via bene, lasciando pulito il tessuto.
Le micro-uova, sul polpastrello di Doppiovubi, sono immobili. Doppiovubi cerca di guardarle più da vicino.
Scatta una specie di zoom, come se nei miei occhi ci fosse incorporato un microscopio 1000x.
Cerco di guardare sempre più nel dettaglio, e continuo a zoomare, sempre più.
Le micro-uova, a zoom considerevoli, perdono il colore nero e ne assumono uno verde, con filamenti dorati.
Sono in realtà micro-chip. Scopro che non sono organici. Sono artificiali. Hanno scritti sopra anche dei codici alfanumerici.
Li ha impiantati lì l’ospedale, qualsiasi cosa siano. Mi guardo in giro e mi rendo conto che ho scoperto un segreto segretissimo dell’ospedale, anzi, della medicina in generale. Una cosa super-segreta.
Ho scoperto che negli ospedali, a nostra insaputa, ci impiantano microchip. Lo scopo di questo impianto non mi è chiaro, però non è niente di buono.
Al risveglio, questa mi sembra una buona idea per un romanzo di fantascienza.
Un sogno, e un’idea fantascientifica, che nel sogno però mi sembrava molto reale.
Il mito del sogno che non si distingue dalla realtà.
*
Poco dopo, al mattino, la mia compagna mi comunica che Philip Seymour Hoffman è stato trovato morto per una overdose. Questa, invece, è realtà. Un buco nel braccio, più reale di quello. 
Però, stento lo stesso a crederci, perché PSH non l'ho mai visto dal vivo, non l'ho mai toccato.
Era solo un mito di Hollywood, qualcuno, anzi, qualcosa, per me molto distante e irreale.
Un'immagine, niente di più.

W.B.

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