Il mito della velocità (15)
Dunque i sostenitori del brocardo “l’ottimo è nemico del
buono” potrebbero formulare un’ultima eccezione, l’obiezione più difficile da
confutare.
Costoro potrebbero opporre: Doppiovubi, come si fa a stabilire
quando una cosa sia compiuta perfettamente? il concetto di “perfezione” non è assoluto
(*); a seconda delle opinioni, qualcuno potrebbe sostenere che la perfezione -
in senso soggettivo - ci sia stata, anche se tu lo neghi; più in generale, sostieni
che l’azione sia stata “perfetta”, ma ciò si può affermare sempre e soltanto
rispetto a un singolo obiettivo, a uno specifico risultato, mentre ogni azione
può avere (e anzi non può non avere) svariate e contemporanee finalità, e, anzi, non compiamo mai
un’azione avendo di mira un singolo obiettivo. Facciamo un esempio, Doppiovubi.
Un tramviere può guidare in molti modi. Se egli ritiene che il suo scopo sia
quello di portare i passeggeri a destino nel minor tempo possibile, egli
giudicherà “perfetta” la sua guida anche se avrà trattato i passeggeri come
fossero scatolame, sballottandoli a destra e a manca, frenando di colpo o
accelerando improvvisamente pur di non perdere un semaforo che sta per volgere al
rosso. E quando sarà riuscito ad arrivare al capolinea rispettando gli orari
della tabella, potrà dirsi soddisfatto, e potrà aggiungere: ho lavorato
perfettamente, perché ho rispettato i tempi e gli utenti sono arrivati in
orario al lavoro o ai loro appuntamenti; poco importa se i passeggeri hanno vomitato appena scesi (**).
Un altro tramviere, diversamente, potrebbe sostenere che suo compito è quello di far viaggiare
i passeggeri in modo confortevole, e dichiarerebbe "perfetta" la sua guida - e
quindi lo svolgimento del suo lavoro - qualora questi ultimi potessero consultare
facilmente i loro telefonini e tablet senza rischiare di cadere. “Perfetto”,
dunque, rispetto a che cosa?
Potremmo chiamare questa l’“obiezione relativistica”. E noi
sappiamo che il relativismo è sempre difficile da trattare, soprattutto di
questi tempi, dove i principi vengono sgretolati uno a uno, in nome -sempre
più- di valori individuali e individualistici.
Doppiovubi, che sostiene il brocardo opposto rispetto a quello di Voltaire (secondo Doppiovubi, “il buono è
nemico dell’ottimo”), proverà la confutazione, e valga il vero.
(segue)
W.B.
(*) Scritta così, l’affermazione sembra paradossale.
(**) Circa otto anni fa, sul tram n. 12, a Milano, all’altezza della fermata “Lanza”, in effetti Doppiovubi vide con i suoi occhi la seguente scena. Dopo la nota doppia curva, che il tramviere aveva preso a velocità eccessiva, una ragazza scese e vomitò, atto finale di una serie di accelerazioni e frenate improvvise del tramviere che aveva - per così dire - una “guida sportiva”. Doppiovubi -che trovò profondamente ingiusta la situazione- percorse a larghe falcate il tram e andò a dire al tramviere -con un certo malsano gusto-, Lo sa che lei ha fatto vomitare una ragazza? Quest’ultimo rimase mortificato, e ripartì, lentamente e pensosamente. Doppiovubi rimase poi mortificato per averlo mortificato, ma questo è tutto un altro film.