Il mito della velocità (4)
Quando vuoi qualcosa - ossia assumere un altro e diverso
stato spazio-temporale - lo vuoi adesso, non riesci a rimandare la
soddisfazione. Il rinvio della soddisfazione causa sofferenza. L’uomo vuole
realizzare subito i suoi desideri.
Come un bambino piccolo.
Per converso, le situazioni spiacevoli sono procrastinate.
Il fatto che si voglia arrivare alla realizzazione del
desiderio quanto prima possibile, spiega, tra le altre cose, il mito moderno
della velocità.
Il “kairos” greco dell’antichità - il momento opportuno in
cui è giusto fare una cosa, il tempo inteso in senso qualitativo - non esiste più.
Il “festina lente” latino, è scomparso. Oggi “Festina” è
solo una marca di orologi.
Il “wu wei” cinese, l’arte del non-fare, l’analisi nell’attesa
-attiva- degli eventi, l'azione quando è necessaria l'azione, per non alterare l'equilibrio della Natura, è sconosciuto o male interpretato.
L’Uomo Moderno vuole, e vuole subito.
Ma l’Uomo Moderno non vuole soltanto una cosa, ne vuole
tante. Tantissime.
Più sei veloce, più desideri puoi realizzare. Ancora una
volta, la Quantità.
Non puoi non essere veloce. Più sarai veloce, più desideri
realizzerai, meglio ti sentirai.
Così sarai felice, questa è la promessa che ci hanno fatto.
*** *** ***
Poste queste premesse, Doppiovubi afferma che la felicità
non è data dalla realizzazione dei desideri.
Affermazione bizzarra e paradossale, ma spesso la verità si
nasconde lì, nel bizzarro e nel paradossale.
Siamo cresciuti - ci hanno cresciuto - con la convinzione
che quanti più desideri avremo realizzato, tanto più saremmo stati felici.
Ci hanno mentito.
(segue)
W.B.