Il mito della specializzazione



Più Doppiovubi va avanti e più crede che conoscere davvero un tema significhi non tanto padroneggiarne i dettagli, bensì afferrarne solidamente i punti principali. Per i dettagli esistono le categorie e la logica, le deduzioni e le induzioni. Penetrare l’essenza di un concetto significa mantenersi sul pelo dell’acqua. Puoi scendere anche sotto, ma se non hai le bombole, dopo poco muori (*). La cosiddetta specializzazione è un -altro- falso mito.
Basti pensare, tanto per fare un esempio, alla differenza tra batteri e virus. Alzi la mano chi sa correttamente definire un virus, chi sa che cosa sia un batterio, e quali diversità intercorrano tra loro. Eppure sono importanti, importantissimi per le nostre vite, e non si dovrebbe studiare biologia o medicina all’Università per conoscerli. Se di colpo scomparissero dal pianeta tutti i batteri e tutti i virus, gli studi medici, gli ospedali e le farmacie (nonché i cimiteri) si svuoterebbero in gran parte (non del tutto, ma in gran parte) di colpo. Eppure, al massimo siamo ancora qui a dirci cose da forum delle mamme - con tutto il rispetto per le mamme -, tipo che contro i virus gli antibiotici (che cos’è un antibiotico, boh) non funzionano, che gli antibiotici fanno male e non bisogna abusarne perché indeboliscono l’organismo, che quando prendi gli antibiotici devi prendere le vitamine (che cosa sono le vitamine, boh), e tante altre - pur giuste - banalità come queste. Sui virus, si sa ancora meno.
Nel caso dei virus e dei batteri, l’Uomo Moderno non li conosce perché non li vede. Combatti con maggior tenacia le formiche che ti infestano il balcone, perché le vedi. Ma un virus non lo vedi, ti hanno detto che ce l’hai, ma non lo vedi. Non ti preoccupa ciò che non vedi: non ti preoccupano i grassi saturi che ingolli, perché non li vedi (ma le tue arterie li vedono, eccome), non ti preoccupano le polveri sottili, perché non le vedi (ma i tuoi polmoni le vedono, eccome), non ti preoccupano le onde elettromagnetiche, perché non le vedi (ma i tuoi tessuti le vedono, eccome).
Ma ci sono anche casi di entità invisibili che non fanno il tuo male, ma, dato che non le vedi, non te ne curi.
Non ti preoccupi di Dio, perché non lo vedi.
Ma Lui vede te, eccome (**).

W.B.

(*) Doppiovubi propugna un’idea di sintesi nuova, una sintesi non frettolosa e utilitaristica, ma densa di significato, frutto di un’analisi, anche ossessiva, risultato dell’immersione nel fango dei dettagli, per poi riemergere nella purezza di poche idee, singole e potenti. Attualmente le cosiddette “sintesi” non sono altro che pezzi e spezzoni di analisi, cammuffati da idee-base. Roba da Stabilo-Boss giallo.
Doppiovubi immagina invece una sintesi che scolpisca l’essenza inossidabile dei concetti.
(**) Qualcuno si chiederà come mai Doppiovubi inserisca l’idea di Dio a ogni pie’ sospinto, anche in casi, come questo, dove sembra non avere attinenza all'argomento; in verità, quando incontri -davvero- Dio, non puoi vivere la realtà quotidiana prescindendone. Peraltro Dio, per definizione, attiene a qualsiasi argomento.

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