L'unica colpa di Doppiovubi era quella di indossare la cravatta



L’unica colpa di Doppiovubi era quella di indossare la cravatta.
Il senegalese si avvicinò a Doppiovubi, alla fermata del tram, alzò la mano(na) destra, e quando la alzò Doppiovubi notò che sotto era bianca, il che è una cosa che ti fa sempre riflettere, e non puoi non pensare che quel colore che hanno sia esclusiva responsabilità del sole, più sole prendi e più senegalese diventi, è che noi prendiamo un po’ il sole in agosto, quelli lo hanno preso per milioni di anni, ed ecco i risultati, alzò la mano(na) destra, mentre in quella sinistra reggeva una pila di Terre di mezzo , ed erano riviste vecchie e gualcite, e Doppiovubi non aveva mai sfogliato una Terre di mezzo , e pensò che forse Terre di mezzo non esiste, all’interno potrebbe esserci qualsiasi cosa, anche pagine bianche, Doppiovubi non ha mai visto nessuno prendere Terre di mezzo e metterselo in borsa, ed evidentemente se una cosa non l’hai mai vista potrebbe non essere mai esistita, si pone un problema gnoseologico, ed è del tutto chiaro e lampante che Terre di mezzo è solo un Cavallo di Troia, uno specchietto per le allodole, un pretesto, ecco, sì, un mero pretesto per agganciarti, alzò la mano(na) destra, nel chiaro intento di darti il cinque , e tu il cinque non glielo vuoi dare, perché la mano è sudata e poi, anche se non lo ammetterai mai, ci sono altri motivi, e allora se sei in buona, gli restituisci il cinque, e il cinque si trasforma poi in una stretta di mano che per lo più è finta e democratica e ti senti bene perché hai dato la mano a un nero e quindi sei buono. Doppiovubi non era per la quale e non gli diede il cinque, e così il senegalese disse con la classica voce gutturale:
- Ciao grande come stai.
- Non ho niente da darti, andò subito Doppiovubi al dunque.
Al che il senegalese cambiò immediatamente maschera, e avvicinandosi un pochino di più alla faccia del nostro, che istintivamente si ritrasse, bisbigliò riuscendo anche a far lacrimare l’occhio, di seguito senza interpunzione alcuna e velocissimo Ti prego fame dammi soldi caffè ti prego.
- Non ho niente da darti.
Doppiovubi colse come uno scatto nella macchina, il software aveva lanciato una nuova sub-routine, e infatti il tono cambiò impercettibilmente, e il senegalese inserì il programma, Praticità e diritti al risultato. L’occhio non era più liquido.
- Allora dammi ticket.
Come tutti sanno, Doppiovubi è un privilegiato, essendo autonomo, non lavoratore, bensì autonomo, gli autonomi – come disse dieci anni fa Bertinotti a domanda precisa – non sono lavoratori, e quelli che guadagnano non sono redditi  bensì rendite, il che significa che puoi stare a casa a dormire e ogni tanto controllare sul conto corrente quanti soldi una mano invisibile ti ha accreditato, e dunque Doppiovubi non ha mai avuto un ticket in vita sua, e questo lo fece irritare al grado quattro di dieci.
- Non ce l’ho il ticket.
- Sì, tu ce l’hai.
Sei di dieci.
- Non hai capito, io il ticket non ce l’ho perché … - Doppiovubi ci pensò su una frazione di secondo e poi scelse le parole più facili – perché nessuno me lo dà.
Il senegalese guardò Doppiovubi con disprezzo, e abbassò gli occhi sulla cravatta di Doppiovubi, come se gli stesse guardando un pistolino troppo piccolo.
Doppiovubi capì che il senegalese, dalla vista di quel pendulo pezzo di stoffa colorata, stava elaborando tutta una serie di sillogismi, e al termine dell’elaborazione il computer restituì il risultato, tre parole secche
- Non è vero.
Dieci di dieci.
Ne nacque un alterco, Doppiovubi lo prese per la spalla – il senegalese si era già girato per andarsene, aveva inserito la modalità Sto perdendo tempo con questo qui -, e Doppiovubi non poteva accettare di essere pure accusato di mentire, e ovviamente sopra tutto questo, sopra i due aleggiava la nuvola nera del senso di colpa dell’Occidentale nei confronti dell’Africa.
Insomma Doppiovubi gliene disse quattro, e Doppiovubi ebbe l’impressione di aver fatto breccia, ed era anche soddisfatto, aveva salvato l’onore e la dignità, e guardò la nuvoletta e per ora non pioveva alcun senso di colpa su di lui.
Doppiovubi, abbastanza scosso, salì sul suo tram, che stava arrivando proprio in quel momento, e, come spesso accade, stava rimuginando sull’accaduto, rivivendo nella sua mente l’episodio, e le parole dette, e le parole ricevute, e le parole che avrebbe potuto dire.
Dalla porta anteriore era montato sul tram lo stesso senegalese.
Doppiovubi lo vide risalire la corrente come un salmone, chiedendo ai viaggiatori soldi offrendo in corrispettivo le inutili Terre di mezzo sempre strette tra le mani.
Doppiovubi si chiese come avrebbe dovuto reagire all’arrivo dell'Uomo Nero davanti a lui, e alla fine decise:
Lo Guarderò Negli Occhi Con Fierezza,
perché
non ho
niente
di cui vergognarmi (se non per il fatto di essere nato in Occidente).
E si chiese cosa avrebbe fatto il senegalese e ipotizzò che avrebbe fatto finta di niente e lo avrebbe tranquillamente saltato.
Come fosse l’ora della interrogazione che si avvicina inesorabile, i sandaloni del senegalese si muovevano pesanti verso Doppiovubi, che faceva finta di guardare nel vuoto, e finalmente eccolo.
Accadde una cosa sbalorditiva, che fece capire a Doppiovubi che esiste anche una modalità-programma di erasing, e un reboot.
Il senegalese si avvicinò a Doppiovubi, lo guardò bene in faccia, lo guardò bene in faccia, e alzò la mano(na) destra per chiedere il cinque e gli disse
- Ciao grande come stai.
La nuvoletta, quatta quatta, zitta zitta, fischiettando se ne andò via.

W.B.

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