In principio era il Verbo
Qualche giorno fa Doppiovubi
stava ascoltando un audiobook , in
inglese, aiutandosi col testo scritto.
Gli audiolibri sono di due tipi:
o sono letti dagli esseri umani, o sono letti da una voce sintetica.
*
Dato che a Doppiovubi piace
camminare, e mentre cammina gli piace leggere, e dato che le due cose insieme
non sono facilmente conciliabili (se non viaggiando a una velocità di circa un
chilometro orario, non che Doppiovubi vada tanto più veloce senza il libro in
mano) da molti anni è interessato agli audiolibri
. Ovviamente, visto che gli audiolibri
scarseggiano – soprattutto in italiano, in inglese ne trovi finché vuoi - da sempre Doppiovubi si è interessato alla
sintesi vocale, ovvero, il file audio te lo crei tu, basta avere un testo.
Negli anni ’90 – ma anche di recente – i risultati della sintesi erano
ridicoli, e l’audio – in italiano, stiamo parlando dell’italiano – era a
scatti, gli accenti e le tonalità sbagliati, e per un esempio ricorderete il
compianto Luca Coscioni, colpito dalla SLA nel 1995, a ventisette anni, e
mancato nel 2006, che parlava attraverso un sintetizzatore vocale, con
risultati purtroppo del tutto scadenti, e anzi dovreste vedere su YouTube i 2’24’’
del video intitolato L’ultimo intervento di Luca Coscioni, un uomo con le
facoltà intellettive intatte, ma che non può muovere i muscoli e non può,
quindi, parlare.
In inglese, invece, e non poteva
essere altrimenti, perché la lingua inglese è la lingua del pianeta Terra, e se
ti senti parte di questo pianeta – Doppiovubi ve lo dice, così, en passant , col francese – devi conoscere
l’inglese, non tanto per trovare lavoro , ma per esserci
, per condividere le tue esperienze di essere umano con il maggior numero
possibile di altri esseri umani e per condividere le loro esperienze, ecco, in
inglese, dicevamo, la sintesi vocale ha fatto, come si suol dire, passi da
gigante, e ormai anche software free sono di ottima qualità, la lettura è
fluida, gli accenti sono corretti, le pause adeguate. Naturalmente, per la
legge di Moore, la tecnologia sta affinando sempre più la sintesi vocale. Così
Doppiovubi ha pensato, Verrà un giorno in cui i software saranno talmente sofisticati da leggere un testo così
accuratamente da adeguare la lettura al significato, come fossero attori di
teatro, e caricare la voce su alcune parole-chiave, come farebbe un essere
umano dotato di un cervello atto a percepire il significato della parola, e dalla
forma ricavare la sostanza. Senz’altro andrà così.
Per il momento, Doppiovubi
sceglie e ascolta soltanto gli audiolibri letti da esseri umani.
*
E Doppiovubi ha pensato che la
voce, la parola detta facendo vibrare le corde vocali, è una caratteristica
peculiare dell’essere umano, che lo eleva e lo differenzia da tutti gli altri
animali, che pur ci provano disperatamente, Senti
quel cane, sembra che voglia parlare
, ma non ci riescono, non ce la fanno, e noi invece abbiamo attori che
ci fanno commuovere, e sanno dare dignità anche a testi banali, e persino un
post come questo, letto da un professionista in una sera d’estate, con le
seggioline bianche disposte a semicerchio tutto intorno e gli ascoltatori attenti
che si succhiano le stanghette degli occhiali e le zanzare e un leggio illuminato
da una luce orizzontale trenta centimetri sopra il testo che rende il volto
dell’attore spettrale nella penombra, susciterebbe applausi a scena aperta.
E mentre il progresso della
sintesi vocale, inarrestabile, avanza, e da qualche parte, in America, proprio
ora, c’è un programmatore nerd che sta aggiustando una linea di codice per
far sì che una sfumatura venga letta con una certa intensità, più umana , gli esseri umani, quelli veri, esercitano
i loro abili polpastrelli che viaggiano a velocità incredibili sulla keybord
, ormai virtuale anche quella, e Doppiovubi, che non è diverso, fa
la stessa cosa per scrivere un post come questo. In alternativa, la voce, l’emissione
di voce, la vibrazione dell’aria, è indirizzata non a un altro essere umano
come te, ma dentro un buco, il microfono di un maledetto, maledetto, maledetto smartphone , per essere codificata, e perfettamente disumanizzata,
in impulsi digitali.
W.B.