L'inganno finale



Ebbene sì, Doppiovubi nel post di ieri ha mentito, si è inventato di sana pianta una lirica di Thomas Stearns Eliot. Però ben poteva essere Eliot, e comunque l’importante è che Doppiovubi abbia confessato l’artifizio e il raggiro, e comunque anche se non lo avesse vuotato, il sacco, ma che male ci sarebbe stato, in fondo, nell’oceano del web quella piccola citazione fasulla non ha increspato nemmeno un’onda, e comunque, ancora, ci si chiede, si potrà parlar davvero di delitto linguistico se all’atto della pubblicazione del post di ieri Doppiovubi già aveva la riserva mentale di ammettere il fraudolento disegno entro le ventiquattro ore, e comunque, ancora, quid iuris se Doppiovubi lo avesse fatto proprio per dimostrare, iocandi causa, come un tempo fece Eco – Doppiovubi ha così fatto eco ad Eco – inventandosi una voce di Wikipedia, che prima della rimozione (la voce) aveva resistito a lungo, dimostrare che sul web si può scrivere di tutto, e non c’è verifica o controllo che davvero tengano, certo, a patto che tu non scriva che l’Inter ha vinto sette coppe dei campioni, in quel caso ti sbugiarderanno in massimo sette secondi. D’altra parte, se nel filmato che vedete sopra – di trasmissioni così non ce ne sono più - un certo Carmelo Bene – di spiriti così non ce ne sono più – parlando di Joyce – di scrittori così non ce ne sono più - ha declamato Eliot - di poeti così non ce ne sono più, e ha citato e letto questo passo:

Nella vecchia Bordeaux le zanzare ronzavano,
tante zanzare,
non avrei creduto che ce ne fossero nel mondo
tante...

e ha definito "mastodontico" questo Eliot, e Doppiovubi questa storia delle zanzare di Eliot l’ha cercata ma non l’ha trovata, in compenso ha trovato Mosquitoes , un racconto satirico di W. Faulkner – e stiamo parlando di Faulkner – per cui in sé il tema delle zanzare è degno, ha ricevuto la sua dignità, e invero tutti i temi sono degni, dipende da come vengono trattati, dicevamo, se nel filmato che vedete sopra – la storia delle zanzare viene citata poco prima del minuto settimo, sarebbe meglio per la verità guardarla tutta, l’intervista, però se non avete tempo – ma il tempo ce l’avete, non inventiamo scuse, si tratta di priorità, basta evitare qualche post su facebook e salta fuori Bene – potete andare poco prima del minuto settimo, e dicevamo, se nel filmato che vedete sopra uno come Eliot ha disquisito di zanzare francesi – ma sarà poi vero, e se anche Bene se lo fosse inventato, e in quel caso Doppiovubi avrebbe fatto eco all’Eco, ed eco al Bene, e qui stiamo ponendo, per l’ennesima volta, il problema delle fonti, e uno potrebbe alzarsi in piedi e gridare, No, Eliot non ha mai scritto questa cosa delle zanzare, e picchiare ripetutamente e con forza la scarpa destra sul tavolo, e la prova quale sarebbe, forse il Meridiano Mondadori che la riporta con tanto di testo a fronte, ma si faccia il piacere, che prova sarebbe quella, uno potrebbe picchiare anche la scarpa sinistra, sul tavolo -, e dicevamo, se nel filmato che vedete sopra uno come Bene cita le zanzare di Eliot e definisce mastodontico Eliot, ben avrebbe potuto Eliot scrivere la falsa lirica inventata da Doppiovubi, ma Doppiovubi vi dice di più, Doppiovubi relapsus, novello templare che si avvicina tremolante al rogo, ritratta tutto, e forse ritratterà anche la ritrattazione, e mentre lo spingono a forza quattro alabardieri e lui si dimena come un diavolo, con gli occhi folli e sporgenti, la pira lo attende e presto la sua anima brucerà dinnanzi agli sguardi dei bambini straccioni e scalzi, che ne faranno tesoro di questa esecuzione, prima De Molay e poi, avanti il prossimo, a fuoco Doppiovubi, ma Doppiovubi grida alla giuria incappucciata dei suoi lettori, con tutta la sua forza, e disvela l’inganno finale: quei versi li ha scritti proprio Eliot, e dimostrate il contrario, se ci riuscite.

W.B.
   

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