Il mito della pubblicità
Qualche volta Doppiovubi prende il tram alle sei (*) per andare a lavorare. Si aspetta di trovare il tram vuoto - un tempo era così, oggi la gente si sposta sempre di più (**) - e invece il tram è pieno, non c’è nemmeno posto a sedere. Doppiovubi ha notato che su cento passeggeri, alle ore sei, sul tram, novanta dormono, cinque son già lì con quel maledetto cellulare a digitare il niente, tre guardano nel vuoto alla J. Nicholson in QVSNDC e due leggono “Metro” (o metrano “Leggo”, il che è lo stesso). Eccezionalmente, ieri una leggeva un “Giallo Mondadori”, evidentemente aveva velleità di riscatto sociale e culturale. Gli unici con un po’ di lucidità, su tutto il tram, sono due: il tramviere - si spera - e Doppiovubi. Novanta su cento dormono. Imbacuccati nei cappucci per proteggersi dal freddo, con le braccia conserte, alcuni con la testa appoggiata al finestrino, dormono. Sono quasi tutti stranieri. Doppiovubi congettura, e arriva alla conclusione che questi non siano architetti, co...