Ungratefulness
- Lasciamo perdere, via. Continua con la
storia.
- Beh, è quasi finita. La vecchia prende il
telefono – un telefono anti-diluviano, una cosa del 1997 – e con una certa
difficoltà chiama la figlia. Nel frattempo suonano al campanello di casa. E’ la
vicina, quella che è caduta sette volte e che ha il marito in carrozzella, che
viene a sincerarsi delle condizioni di salute della vecchia e che, tra
parentesi, non fa una piega al terribile olezzo che c’è, il che mi fa pensare
alternativamente che o ho un tumore al cervello, i cui primi sintomi sono le
allucinazioni olfattive, oppure per tutti gli esseri umani il fetore è normale
mentre per me no, il che ancora una volta mi dà la sgradevole impressione di
essere anomalo, che finché si tratta
di conoscenza e cultura mi inorgoglisce, ma quando si tratta di vita vissuta mi
aliena e mi empie di frustrazione. Intanto sento la vecchia che parlando con la
figlia al telefono dice Mi ha accompagnato a casa un signore tanto gentile, che
adesso è qui. Errore gravissimo. La vecchia mi passa il telefono e io immagino
che la figlia voglia sapere come sta sua madre da uno che non sia sua madre, e
allora mi preparo a tranquillizzarla, e nella frazione di secondo in cui mi
viene passato il telefono costruisco mentalmente la frase migliore e appena
prendo il telefono dico subito tutto d’un fiato Buongiorno signora stia
tranquilla sua mamma sta bene. Detto questo, comincio a descrivere la banana e
cerco di aggiungere che anche tutto il polpaccio destro è blu e viola e mentre
dico che a mio avviso bisognerebbe chiamare subito il 118, la figlia della
vecchia mi interrompe e mi dice seccamente Bene, ok, adesso mia mamma è al
sicuro, può anche andarsene da casa nostra.
- Incredibile.
- Nella società in cui viviamo, non tanto
incredibile. La prima cosa che ha pensato la figlia è stata quella di tutelare
il patrimonio della vecchia. Immagino
che la vecchia, come ogni vecchia che si rispetti – Raskolnikov docet – deve avere
in qualche cassetto sotto la biancheria ingiallita dal tempo, mazzi di banconote
e gioielli e ori e chissà quali tesori, e i figli naturalmente lo sanno, e
quella brava donna della figlia, sapendo che la madre ha una banana in testa e
potrebbe accasciarsi da un momento all’altro si preoccupa di farmi smammare al
più presto, perché, si sa, si legge tutti i giorni di malviventi che si
approfittano dei poveri vecchi e con l’inganno si intrufolano nelle case e
fanno sparire i risparmi. E non dimentichiamo che la figlia ha chiamato nostra la casa dove vive la madre da
sola.
- Ah, la gratitudine. Merce rara.
- Caro il mio Ale, come diceva Seneca, è
meglio non ricevere gratitudine piuttosto che non fare il bene. A proposito di
ingratitudine, io lunedì questo ti rispedisco a casa. Prepara le valigie.