A Petty Explanation



- Ok. Finiamo la manfrina di grand theft auto , e poi ti rimando indietro.
- Spero che la manfrina sia ancora lunga.
- Non molto. Lo scopo dei post su quel titolo di videogioco era dimostrare la vacuità dell’analisi, in generale.
- Parlami della vacuità dell’analisi, in generale.
- Ebbene, abbiamo radiografato le parole, la loro storia, i loro significati. Adesso ti servirà a poco sapere che cosa significa grand.  Per amore di completezza, ne parliamo.
- Parliamone. Io per esempio conosco il grand hotel. Conosco il grand canyon.
- Sì, sono significati importanti. “Grand” significa infatti “imponente”, impressionante nella sua misura e nel suo apparire, ma anche “grandioso” – come dicevi tu – cioè magnifico, splendido. Un furto “magnifico”, o “imponente”, non è una buona traduzione.
- Nemmeno un furto “grosso”.
- Infatti “grand canyon” non vuol dire “grosso canyon”. Vuol dire quello che ho specificato prima. Un canyon che, a guardarlo, ti fa restare a bocca aperta.
- E allora “grand theft” ?
- E qui c’è la vacuità dell’analisi. Tu puoi analizzare la parola, spaccare il capello in quattro, ridurre atomisticamente il concetto alle sue componenti, studiare l’etimologia, ma alla fine sarai sempre punto e a capo.
- Ricordo un tuo post di alcuni anni fa. Citavi Leopardi, che nello Zibaldone diceva che l’analisi uccide la bellezza. E tu ti definivi un assassino della bellezza, infatti.
- Sì. Io sono un’analista. Io divido fino alle particelle elementari. Io uccido l’unità. Io sono colpevole. L’intera mia vita può essere disegnata come un percorso che mi porterà dall’analisi alla sintesi. Dal particolare al quadro generale. Poi, morirò.
- Questa sembra essere diventata una seduta psicoanalitica.
- Lo è, infatti.
- Come farai senza di me?
- Non provare a farmi cambiare idea. Ti riporto indietro.
- E “grand theft”?
- L’espressione va considerata, per comprenderla, nella sua unità.
- Un termine giuridico.
- Sì. Su internet circola l’idea che significhi “furto aggravato”. E’ abbastanza giusta, ma non completamente. La distinzione è tra “grand theft” e “petty theft”.
- Che cos'è il "petty theft"?

(continua, se volete)

W.B.

Post popolari in questo blog

Allahu Akbar.

Domenica sono stato alla libreria Feltrinelli di piazza Duomo. Cercavo una di quelle poltrone nere, tipo Frau, dove ti puoi sedere per sfogliare un libro prima di comprarlo. Tante volte la gente ci si siede solo perché è stanca. Forse è l'aria condizionata della Feltrinelli che ha dentro qualcosa che ti fa stancare. Di sicuro emana un cattivo odore, sa di minestrone. Sabato pomeriggio in corso Buenos Aires c'era una manifestazione pro-Gaza. Impressionante sentire centinaia di persone gridare Allah è grande, impressionante sentirlo gridare in arabo. In genere le nostre manifestazioni sono ricche di voci femminili, per cui il coro di protesta è leggermente acuto, si percepiscono chiaramente le ugole delle donne che vibrano e stridono. Questa volta il coro, nel complesso, aveva toni bassi, gutturali, cupi, cavernosi. Molto, troppo. Intimoriva. Allah è grande. Non c'era nemmeno una poltrona libera. Vagavo con due libri sotto il braccio, assediato dal caldo opprimente e dal catt...
Continua a leggere

Quasi tutti i TV erano chiaramente sintonizzati su Telereporter

Tutti coloro i quali hanno vissuto a Milano negli anni '80 sanno perfettamente che il venerdì sera, dopo mezzanotte, Telereporter - contro la legge - trasmetteva film pornografici veri e propri. Non filmetti con E. Fenech che si fa la doccia e si insapona e R. Montagnani che la spia dal buco della serratura, non filmetti con C. Russo che vestita da professoressa si china verso la cattedra e A. Vitali che strabuzza gli occhi e simula uno svenimento, bensì veri e propri pornazzi - come si dice - con qualsiasi tipologia di introduzione di parti maschili in qualsivoglia luogo accessibile di natura femminile (all'epoca non era ancora così diffusa la pornografia omosessuale o bisessuale, per quanto ne sappia Doppiovubi, ma non è il suo campo). Il giovine Doppiovubi, che all'epoca aveva sedici/diciassette anni, e quindi la carica ormonale a livelli esplosivi, come ogni maschio che si rispetti alle 00:30 si sintonizzava religiosamente su Telereporter. Sia detto che Doppiovubi...
Continua a leggere

Come si scrive un'enciclopedia

Il punto è che il redattore della voce di Wikipedia ha scritto “mostro”. Ha scritto che la chimera è un “mostro”. Già lì, ci troviamo di fronte a una prima difficoltà. “La chimera è un mostro…”. Tutti i vocabolari e tutte le enciclopedie - che si copiano un po’ gli uni con le altre, quando devi scrivere un vocabolario ex novo devi pur cominciare da un altro vocabolario, è come costruire una gru, come fai a costruire una gru se non disponi già di un’altra gru più alta (*) – cominciano la definizione di “chimera” con “mostro”. Ed è noto che la prima parola di una definizione è la più importante, perché definisce la categoria . In teoria si può immaginare un vocabolario/enciclopedia, fatto solo di categorie, dove a ogni parola corrisponda non una definizione completa, ma solo una parola, ovvero la sua categoria. Per esempio, alla voce “suncus etruscus” troveremmo soltanto la parola “mammifero” (**). (segue) W.B.   (*) Ricordo che ventitré anni fa su Radio Popola...
Continua a leggere