OCD



- Questa cosa la devi risolvere, Doppiovubi. E’ grave. Rappresenta il tuo problema principale. Più del tuo DOC.
- Cosa c’entra il vino, adesso? Io sono astemio.
- Non fare il furbo. Sto parlando del DOC, non della DOC. Per evitare fraintendimenti, userò l’acronimo inglese. OCD. Diagnosis Code 300.3 dell’ICD-9-CM del 2013. Abbastanza specifico? Dovrebbe piacerti.
- Io non ho nessun disturbo ossessivo compulsivo.
- No?
- No.
- Ieri sera hai chiuso la porta dell’ufficio?
- Sì, ovviamente. Almeno, credo. Adesso mi fai venire il dubbio.
- Dopo averla chiusa, cosa hai fatto, sei andato via?
- No. Ho controllato di aver davvero chiuso tirando tre volte la maniglia verso di me e spingendo la porta due volte in avanti con il palmo aperto.
- Poi sei andato via.
- No. Ho pensato di aver lasciato la finestra aperta nella mia stanza, ho riaperto e sono andato a controllare. Sai, la pioggia.
- Era chiusa?
- Ermeticamente.
- Poi cosa hai fatto?
- Ho richiuso la porta col solito rituale, tre più due.
- Poi sei andato via?
- No. Ho pensato che forse, nell’andare a controllare la finestra, avevo lasciato la luce accesa nella mia stanza. Sai, la bolletta.
- E allora sei tornato indietro.
- Certo.
- E poi sei andato via?
- Sì, dopo il tre più due, sì.
- E sei sicuro di aver chiuso la porta?
- No.
- Hai il DOC.
- Non ce l’ho, sono solo preciso. Voglio evitare errori.
- Non importa la finalità, hai il DOC.
- Non ce l’ho il DOC. Sbagliare capita. Otto anni fa sono andato via lasciando il condizionatore acceso tutta la notte.
- Può succedere.
- Non deve succedere.
- Può succedere, siamo esseri umani.
- Non deve succedere.

(la questione si fa spinosa)

W.B.

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