Just like a serbian mass grave
- Beh, la cosa
strana e invero bizzarra è che arriviamo nell’androne e la vecchia incontra una
sua vicina di casa, la quale stupita le chiede, Ma signora cosa le è successo,
e in questo non c’è niente di strano e bizzarro, ma lo s. e il b. stanno nel
fatto che la vicina di casa sta portando suo marito, quello che si saprà dopo
essere suo marito, sulla sedia a rotelle, e quando la vecchia dice alla vicina
di casa, Sono caduta fuori dal supermercato, la vicina di c. le risponde, Eh,
sì, pensi che io sono caduta già sette volte, al che penso, ma dove sono
capitato, qui cadono tutti continuamente, a quanto pare arrivati a un certo
punto della nostra esistenza si è destinati a cadere, oltre alla caduta
esistenziale c’è anche la caduta fisica, the collapse, la fine si avvicina, e
le ossa cedono, i femori si spezzano, le anche scricchiolano, mamma mia che
cosa terribile e triste. La vecchia mi porta sino all’ingresso del suo
appartamento, io e la Daria entriamo e sai cosa succede?
- No, Doppiovubi,
cosa succede? – chiede un po’ annoiato A.M.
- Succede che mi viene
da vomitare. All’interno dell’appartamento c’è una puzza incredibile, non si
riesce a stare. Voglio dire, tutti noi a casa nostra abbiamo un odore nostro,
che noi non sentiamo ma che sentono solo gli altri quando entrano in casa
nostra, e quando noi entriamo in casa degli altri noi lo sentiamo, il loro
odore, mentre…
- Ho capito,
Doppiovubi, il concetto è chiaro. Vai avanti.
- Insomma, voglio
dire, lì dentro non si poteva proprio stare. Un tanfo da fossa comune serba con
cadaveri putrescenti al caldo da mesi con mosche vermi e tutto il resto. Poi la
vecchia mi dice, Appoggi pure la spesa lì in cucina per terra, e tutto mi è
stato chiaro, cioè ho capito perché c’era il tanfo putrescente.
- Cosa hai visto,
in cucina, Doppiovubi, cosa hai visto?!
- Te lo dico
lunedì mattina.
(continua)
W.B.