I don't trust the Antitrust



- Allora, il tuo Spectrum funziona ancora?
- Certamente. L’unico problema forse sono le cassette audio, che non ci sono più. Ne ho conservate alcune, di quelle che si compravano in edicola. La facevi partire e caricava il software – per lo più giochi – e il display del TV aveva tante righe gialle e blu alternate, o rosse e bianche. Un caricamento durava anche cinque minuti. Il più delle volte terminava con un loading error, e dovevi ricominciare da capo.
- Incredibile. Trarre dati da un suono.
- Non diverso dal telefono, che converte continuamente voce in dati e dati in voce.
- Già, il vostro telefono. L’avessi avuto io. Se Don Abbondio avesse potuto…
- Lascia stare, Ale, lascia stare. Dimenticati di Don Abbondio.
- Ok. Hai citato il mini iPad, ma non hai detto quanta RAM ha.
- Non ce l’ha una RAM a parte, usa il processore, l’A5. O meglio, ha “solo” 512 Mb, ma abbinati al processore. Il mio 386sx aveva una frequenza di clock di 12 Mhz. L’A5 ha una frequenza di 1.000 Mhz. Il vecchio processore Z80 dello Spectrum viaggiava a 3,5 Mhz. L’iPad mini è oltre 300 volte più veloce dello Spectrum.
- Non mi piace Apple. Come sai, preferisco Samsung. Ci ho pure il TV HD.
- Ah. Preferisci Samsung. Perché?
- Costa meno e funziona bene.
- Apple usa componenti migliori.
- E qui ti sbagli, Doppiovubi. Il processore A5 sai chi lo costruisce?
- Lo costruisce Apple.
- No, lo costruisce Samsung. E pure il display lo fa Samsung.
- Alessandro, mi stai dicendo che Apple fa costruire il processore - che gira sull’iPad e sull’iPhone - al suo concorrente principale?
- Ti sto dicendo proprio questo. E sai dov’è lo stabilimento Samsung che costruisce l’A5 per conto di Apple?
- Sarà in Corea del Sud.
- No, Doppiovubi, si trova ad Austin, in Texas. Dove vive, tra l’altro, Terrence Malick.
- Cioè, mi stai dicendo che non solo Apple incarica il suo concorrente principale, ma ce l’ha in casa sua?
- Non proprio, perché Austin dista 1723 miglia da Cupertino, cioè 2772 chilometri. Comunque sempre gli Stati Uniti sono, e per loro quelle distanze sono niente. E ci sta pure Terrence Malick.
- Ho capito che vuoi portarmi a parlare di The tree of life, ma io non ci casco.
- Sei una volpe. Torniamo a noi, allora. Dicevamo, il progresso dell’uomo ti mette i brividi. Quello tecnologico, ma non quello spirituale. Spiritualmente non c’è stato alcun progresso.
- Ale, dovresti leggere Il fenomeno umano , di Pierre Teilhard de Chardin.
- Coda dura.
- Non “Tailhard”, pirlotto, “Teilhard”, e poi è, anzi era, francese. Capisco che stai approfondendo l’inglese, ma non tutto è inglese, per fortuna, anche se i francesi, come ho già detto, sono i peggiori di tutti. A parte Teilhard, che è un’eccezione.

(continua)

W.B.

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