Revenge
E proprio in quel preciso istante, sbucò dal nulla uno
sconosciuto. I tre avrebbero giurato di aver sentito, mentre l'individuo
appariva, odore di sale, un rumore di onde, e il grugnito di foche. Chissà
perché.
I due bravi si guardarono, e con un cenno di intesa
quello che doveva essere il capo estrasse la pistola e sparò in testa al nuovo
venuto, senza proferir parola. L’altro sguainò lo spadone, si avvicinò a
Doppiovubi rantolante e – per esser sicuro che morisse – lo infilzò una, due,
tre volte.
Ma come si era arrivati a questo?
*
Camminava avanti e indietro per la sua stanza, e non
si dava pace.
Ogni tanto si fermava, guardava verso l’alto e
brandendo un pugno nell’aria gridava, Maledetto.
Anni di lavoro in fumo per un capriccio.
Ma come si era arrivati a questo?
*
Alessandro M. stava facendo un giretto su internet.
Aveva appena letto una bella intervista a Mazzarri dopo il sette a zero dell’Inter
– la sua beneamata – al Sassuolo, e gongolava per l’affermazione di Capitan
Zanetti, secondo cui i nerazzurri sono favoriti per lo scudetto 2013-2014.
Poi si imbattè in un post, dallo strano titolo, A training sample, e l’espressione del
suo volto da gongolante si trasformò in accigliata, e poi scandalizzata e poi
furente.
Il suo capolavoro non esisteva più. Rovesciò la sedia,
corse nella libreria a prendere una delle edizioni, la sfogliò e gridò
disperato. Pagine bianche, solo pagine bianche. Dopo il primo capitolo, dopo
quell’episodio in cui i bravi venivano barbaramente uccisi da quello strano
tipo, dal nome incomprensibile, il suo romanzo era sparito.
La sua meravigliosa storia era sparita.
Cominciò a camminare avanti e indietro per la sua
stanza, e non si dava pace.
Ogni tanto si fermava e brandiva un pugno nell’aria.
Maledetto.
*
Mentre Doppiovubi esaminava i suoi feedbacks di lettura, e osservava tra sé e sé che
tutto sommato la risposta dei suoi lettori era buona, riprese in mano A training sample, per scriverne il
seguito, - Doppiovubi doveva ingerirsi in Delitto
e castigo -, e rimase inorridito. Il post non c’era più. Era ridotto a
poche righe, nelle quali, tra l’altro, Doppiovubi veniva massacrato in modo pulp. Corse alla libreria, cercò
rapidamente il titolo, estrasse il libro – una vecchia e consunta edizione
Garzanti -, e lo sfogliò rapidamente.
Le pagine erano tornate al loro posto. Tutto quanto
era come era sempre stato. I maledetti Promessi
Sposi erano intatti. Orrore.
Ma come si era arrivati a questo?
*
Dopo essersi arrovellato sulle possibili soluzioni,
Alessandro M. aveva preso una decisione drastica. Fece una modifica. Nel primo capitolo inserì, con dolore, un breve inciso.
Il Griso aveva avuto un briefing con i due emissari inviati a spaventare il
curato, e li aveva avvisati del fatto che un pazzo dotato di uno strano
archibugio e di un lungo coltello li avrebbe minacciati sulla strada. Se ciò
fosse avvenuto, la consegna dei bravi era quella di ucciderlo subito, senza proferir parola, e di
accertarsi che fosse morto.
*
Quando Doppiovubi finì di leggere il nuovo brano, capì
che era in corso una guerra letteraria meta-temporale di causa ed effetto.
Ale, vuoi giocare sporco? Giochiamo sporco.