Molto proteico



Una tra le cose più tristi e patetiche che possono capitare nella vita è quella di imbattersi in blog che sono cessati. Dai numeri dell’archivio laterale si ricava che il loro autore, nei primi mesi, o nei primi anni nel migliore dei casi, era posseduto da un certo entusiasmo, scriveva frequentemente, proclamava progetti. Poi accade qualcosa, la cadenza dei post  comincia a scemare, e infine crolla. Infine, il buio e l’oblio. E il blog è ancora lì, dopo anni, a testimoniare il fallimento.
Un teschio umano nel deserto.
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Rcentemente Doppiovubi è capitato in un blog ad argomento teatrale. L’autore, nel 2009, aveva scritto una trentina di post, strutturati e finalizzati a un disegno ben preciso. In realtà si trattava più che altro di progetti, tutto un continuo preannunciare quello che sarebbe stato scritto in futuro. Nel 2010 i post sono diventati dieci, poi silenzio per sette mesi, poi a fine 2011 ne sono comparsi quattro in un solo mese, un ritorno di fiamma, e ora sono due anni che non compare più nulla.
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Ed ecco un altro bar  che ha cambiato gestione. Vedi operai affacendati che vanno avanti e indietro trasportando materiale e scaraventadolo su un camion, e rumori di frese, e martelli, e poi dopo qualche settimana compaiono i banconi nuovi di zecca, e i tavolini e le sedie col cellophane, e il gestore che dà disposizioni a destra e a sinistra, e stanchezza e sudore ma entusiasmo, e soprattutto tanti sogni. Sogni dappertutto. Poi si inaugura il locale, e brindisi e auguri e sorrisi e altri sogni. Dopo un anno passi davanti alla vetrina, e la vetrina è impolverata, e sulla vetrina c’è una carta da pacchi giallastra, e dietro, tra le fessure della carta da pacchi giallastra, scorgi il mobilio pure impolverato, come fossero tutti fuggiti dopo una catastrofe nucleare, e sulla vetrina – un po’ storto – c’è anche un cartello verde, un verde molto acceso, quasi fosforescente, con la scritta affittasi. E ti tornano alla mente gli operai, e le frese, e i tavolini e i brindisi, e ti assale una tristezza profonda. I sogni.
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Tutto quello che abbiamo detto che avremmo fatto, nella nostra vita.
E non abbiamo fatto.
Non abbiamo mai più fatto.
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Doppiovubi è letteralmente ossessionato proprio da questa paura, cioè dal fatto che, prima o poi, per un motivo o per un altro, il suo blog cominci a dare segni di cedimento, a scricchiolare, e la frequenza dei post decada, e infine ne rimangano solo le vestigia. Forse è anche per questo che vi ha tolto la facoltà di commentare. Non vuole rendersi conto che non lo legge più nessuno. Forse vuole fingere che tutto vada bene. La barca viaggia bene. Non si vede la terra all’orizzonte, ma la rotta è corretta.
La speranza, la buona speranza.
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Ah, già. La sorpresa. Doppiovubi vi aveva promesso, fin dal dodici agosto, una sorpresa. Una novità. E’ pericoloso preannunciare una novità in un blog. Potremmo essere vicini alla fine. I proclami sono indice di prossima decadenza.
Ne parliamo domani, di questa novità. Ha a che vedere con le api e con i serpenti. Parleremo di destino e di imprese eroiche. Sarà qualcosa di molto proteico.

W.B.





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