Molto proteico (6)
Euridice, dunque. Euridice era una ninfa. Ma, amici, quanti
di voi sanno definire esattamente una ninfa, così, su due piedi? Chi conosce Lolita di V. Nabokov potrebbe al più descriverci
empiricamente una ninfetta (in
inglese nymphet), ma la ninfa in senso
mitologico è un’altra cosa. Una volta Doppiovubi conobbe un riparatore di
telecomandi che pensava che la mantide (la
quale, guarda caso, trae il suo nome dal greco mantis, indovino, ci tornerà utile il tema tra quattro post) si
chiamasse amantide (il tecnico fu ingannato
probabilmente dalla crasi con l’articolo che normalmente la precede - terminante
in a - e dal fatto che è semanticamente
concepibile e verosimile che un insetto che fa cannibalismo post-nuziale possa
essere detto amante) e quindi diceva Nella mia zona è pieno di amantidi, e
Doppiovubi - per pena, e per non umiliarlo di fronte agli amici al bar - non lo
corresse (che non è il congiuntivo di correre).
Allo stesso modo, una ninfa non è una linfa,
che è un concetto interessantissimo, che andrebbe approfondito, perché quasi tutti
sanno che circola il sangue dentro di noi, ma sulla linfa siamo abbastanza
impreparati, ovvero parliamo di sistema
linfatico, di linfonodi (che
quindi non sono ninfonodi, che semmai
potrebbero essere certi raccordi autostradali notturni), ma dir che cosa sia la
linfa non è di dominio pubblico. Se doveste interessarvi alla linfa, e
diventarne appassionati, sareste dei linfomani,
dunque. Doppiovubi potrebbe diventare un linfomane, un domani.
Tornando a Nabokov, che era uno che aveva studiato tanto, egli scrive “…their true nature which is not human, but
nymphic (that is, demoniac)…”, il che potrebbe anche interessarci per
definire meglio il concetto di “ninfa”. Ma senza nemmeno accorgercene siamo
arrivati in fondo al post, e non abbiamo ancora parlato di Euridice, e di che
cosa le fece il nostro Aristeo.
(6-continua)
W.B.