Molto proteico (8)



Euridice era una ninfa – e ormai sul punto abbiamo le idee chiare, almeno sulla marca. Sul modello, era un modello driade, cioè viveva nei boschi. Ci sono vari modelli di ninfe, ma sul punto non dilunghiamoci. Il modello che vive nei boschi è classico, perché una ninfa celeste è difficile da carpire sessualmente, tranne che per un top gun.
Il cantautore (vocabolo bizzarro su cui prima o dopo Doppiovubi dovrà scrivere qualcosa, fa parte di quell’insieme di parole assurde composite che qualche pirla  un giorno ha deciso di creare e sono state imposte al linguaggio comune, come musicassetta ) R. Vecchioni, il quale, appunto di miti stiamo parlando, per Doppiovubi una volta era un mito, e Vecchioni insegnava nella classe attigua a quella di Doppiovubi, e all’intervallo lasciava il sigaro appoggiato sul davanzale, mezzo sporgente, calcolando esattamente il peso perché restasse in equilibrio, addirittura nel 1986 Doppiovubi comprò svenandosi la musicassetta di Vecchioni Ippopotami, che tutto sommato non sarebbe neanche male, eccezion fatta per il refrain, che è terribile: iii… ppopotami… pa... pa… potami, che è completamente privo di senso, comunque Vecchioni si è anche lui poi ammalato di berlusconite, e ammalato gravemente, e come Gregor Samsa una mattina si è svegliato e si è trovato tra quei democratici che stanno con i ricchi, ma dicono di voler aiutare i poveri, e fanno gli spot sulla scuola pubblica, ma lo girano alla scuola tedesca di Milano, dove i bambini sono ricchissimi e felicissimi e soprattutto biondissimi, Vecchioni insomma a Doppiovubi gli è scaduto, ma comunque Vecchioni anche lui ha scritto la sua brava canzone Euridice, nella quale dice che la Nostra aveva vent’anni e faceva l’amore, anche se in realtà la canzone non è su Euridice ma su Orfeo, ed è scritta in prima persona, cioè Orfeo sta parlando, come in Battiato e come in Gluck. Che Euridice avesse vent’anni, lo dice Vecchioni, è la sua opinione, comunque è un tassello in più, nella nostra ricostruzione. Sia detto per inciso una volta per tutte, Barbidu non esiste (e neanche gli altri inventati), non c’è nessun Barbapapà con quel nome, eppure Vecchioni l’ha incluso, è un errore gravissimo che non gli verrà mai perdonato, questo andava detto con forza. In effetti, il Caso Barbidu toglie attendibilità al cantautore  R.V., anche i bambini se ne accorgono quando ascoltano la sigla.
Ora succede che Euridice – già sposata con Orfeo, cioè tecnicamente non sarebbe più una ninfa, una ninfa sposata non è più ninfa, per esempio non è più vergine, si presume, ce lo dice anche Vecchioni, per cui rigorosamente parlando quando si dice che la ninfa Euridice era nel bosco e raccoglieva fiorellini, si dice cosa inesatta, al più si dovrebbe dire la ex ninfa Euridice era nel bosco e raccoglieva fiorellini -, al che uno si chiede, Ma se sei sposata con Orfeo, non dovresti essere a casa con lui, anziché essere nel bosco a raccogliere fiorellini, ma probabilmente Euridice ha anticipato i tempi, lei è donna moderna e con Orfeo non ci sta, o forse sta raccogliendo i fiorellini proprio per lui. Sta di fatto che il nostro Aristeo cammina per lo stesso prato e vede la ex-ninfa che raccoglie i f., ed evidentemente comincia ad avere delle pulsioni (immaginiamo che E. fosse una discreta gnocca, si perdoni il termine, ma se uno può spezzettare la parola ippopotami, allora vale tutto). Si noti bene, Euridice era figlia di Apollo, ma anche il nostro Aristeo – forse lo ricordate – era figlio di Apollo, ma nella mitologia la consanguineità non era un problema, anzi.

(8-continua)

W.B.

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