Molto proteico (9)



Queste non sono Le nozze di Cadmo e Armonia, Doppiovubi non è Roberto Calasso, non è nemmeno il direttore editoriale della Adelphi, insomma Doppiovubi non sarà un sacco di cose, però questa serie, di stampo para-mitologico ha raccolto un discreto successo. Piuttosto pare che Doppiovubi abbia qualcosa che lo pieroangelizza. A Doppiovubi non dispiace di essere paragonato a Piero Angela, anzi. Ma andiamo avanti.
Euridice è sposata con Orfeo. Ma di che razza di coppia stiamo parlando? Una ex-ninfa che non fa niente, diciamo la verità, è una ambigua mantenuta annoiata, se ne va in giro per i boschi, nostalgica del tempo in cui non aveva ancora marito e doveva sfuggire – seppur ridendo - agli attacchi satireschi (sul rapporto tra il satiro e la satira, parleremo altrove). E l’altro? Chi è veramente Orfeo? Orfeo è uno che suona e canta. Probabilmente scrive la sua musica e i suoi testi. Potremmo dirlo cantautore, come Battiato e Vecchioni. Orfeo dunque è il primo cantautore della storia. O. suona la lira.
La lira si contrappone al flauto. La lira è uno strumento da good guys, Doppiovubi suonerebbe senz’altro la lira. Era considerato simbolo di moderazione ed equilibrio. Il flauto invece, lo strumento musicale più antico del mondo, è strumento da bad guys, era considerato strumento di trasgressione dionisiaca. PIM suonerebbe il flauto.
Orfeo non è uno che suona e canta e basta. Il suo canto e la sua musica sono incantatori. Una specie di ipnotista, una sorta di Giucas Casella ante litteram. Grazie alla sua musica, riesce a far fare agli altri quello che vuole lui. Il personaggio dunque è intrigante, ha rapporti con la libertà dell’uomo e con la forza dell’arte. Comunque, e in ogni caso, ricordiamoci che Orfeo è uno che non ha un lavoro dipendente a tempo indeterminato, non ha un posto sicuro, va in giro con la lira a rimediare qualche euro, e non va in metropolitana con la custodia della lira aperta per terra davanti a lui per un solo motivo, che non avevano ancora inventato la metropolitana. Ma lasciamo lo sbandato Orfeo e torniamo ad Aristeo che, anziché badare alle sue api, sbava dietro a una siepe concupendo la sorella Euridice che raccoglie nel bosco i fiorellini. Quando l’eccitazione di Aristeo raggiunge il culmine, ecco che esce allo scoperto, probabilmente nudo e urlante, al che la ex-ninfa tutto sommato è contenta, perché torna al suo vecchio mestiere di ninfa, cioè scappare (o fingere di scappare) e alla fine essere raggiunta e carpita. Comincia un furioso inseguimento tra le frasche e i pruni, e anche tra gli sterpi. Euridice grida Orfeo Orfeo Aiuto Dove Sei, ma Orfeo si sta bevendo una Ceres da qualche parte, pensando a quanto è dura la vita dell’uomo sposato.

(9-continua)

W.B.

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