Voragini, pincher e detectives

Doppiovubi vi racconta il suo sogno.
Nella prima scena Doppiovubi sta correndo una maratona cittadina. E' appena partito, ed è ovviamente poco e male attrezzato. Dopo poco si ritrova già solo e ultimo, gli altri maratoneti sono schizzati via e non si vedono nemmeno più all'orizzonte. Doppiovubi sbaglia strada, finisce in un quartiere sconosciuto, e ora che se ne accorge ha già fatto un sacco di strada inutile prima di ritornare sul percorso giusto. Corricchia, di quel passo gli ci vorranno due giorni, ma non molla. Vede arrivare in direzione inversa alcune famiglie, con bambini anche abbastanza piccoli, nemmeno sudati, che hanno già terminato i quarantadue chilometri e tornano indietro con la loro medaglina al collo e lo zainetto sponsorizzato con i succhi di frutta e i crackerini dentro. Il che lo fa precipitare nello sconforto, perché guarda a lato strada e sul cippo capisce di avere percorso 1,58 chilometri. Ma Doppiovubi continua. Sulla strada ci sono lavori stradali abbandonati, ruspe e cumuli di terra, per cui il nostro Eroe ha uno spazio ancora più angusto. Guarda in un cantiere, non protetto, e vede che gli scavi non sono di due metri o tre, ma di migliaia di metri, voragini e baratri, che lo fanno spaventare e barcollare, per poco non ci cade dentro, nelle viscere della terra.
Doppiovubi continua a correre, ma improvvisamente i piedi gli diventano freddi in maniera incredibile, due pezzi di ghiaccio. Non può continuare, telefona al Condore e le dice, Tesoro prendi la macchina e vieni a prendermi, A che punto sei, Non lo so, mi sono perso. 
La seconda scena è ambientata in un locale-teatro, fumoso e puzzolente. Doppiovubi è seduto a un tavolo con PIM e sta bevendo non si sa cosa. Sul palco danno una specie di parodia della Febbre dell'oro di Chaplin. Doppiovubi non ci voleva venire, infatti ricorda che PIM ce l'ha portato addirittura in spalla, rivelando una forza insospettabile.
Dopo poco Doppiovubi e PIM si trasferiscono al tavolo a fianco, senza motivo apparente. A quel tavolo è seduta una brasiliana, di cui non si vede la faccia, proprietaria di un pincher veramente rompicoglioni. Mentre PIM tacchina la brasiliana, Doppiovubi ingaggia un duello col pincher, e alla fine lo solleva ringhiante (Doppiovubi, ringhiante) e per calmarlo se lo mette sulla testa, come un copricapo, facendogli proprio penzolare le zampette sugli occhi. Una volta appollaiato sul cranio di Doppiovubi, finalmente il piccolo mostro si calma. Lo spettacolo di Chaplin va avanti, ma nessuno lo segue.
Al tavolo della brasiliana si avvicina un tipo strano, un genovese che mentre parla sputazza come Casini a un comizio, il quale dice, Vi faccio un bel regalo. E tira fuori dalla tasca un pezzo di carta, unto e bisunto, lo apre e lo stende sul tavolino, e si scopre che si tratta della mappa di un'isola. Doppiovubi guarda interessato, sempre col cane in testa, e il genovese dice, Su quest'isola è stata scoperta una specie di ragno terribile, velenosissima e pericolosissima, al che Doppiovubi guarda il genovese e pensa, Ma che cazzo di regalo è, ma sei scemo? sta di fatto che il genovese è tutto contento della rivelazione, ripiega la mappa, la infila in tasca e mette l'indice sulle labbra come dire, Mi raccomando non raccontatelo a nessuno.
Nella terza e ultima scena Doppiovubi è a bordo di un elicottero che sta sorvolando a circa cento metri di altezza proprio l'Isola dei Ragni del genovese pazzo e vede che dall'oceano a tutta birra due unità di Marines a bordo di mezzi da sbarco tipo D-Day, per intenderci quei cassonetti rettangolari, stanno per sbarcare sull'isola, armati di tutto punto, alla ricerca dei super-ragni con la missione di sgominarli. Dall'alto Doppiovubi vede i barconi che si avvicinano alla spiaggia e i militari che scendono dai mezzi fucili in mano e acqua alle ginocchia, correndo come forsennati e i loro sergenti che dicono op op forza op op, dopo di che si sparpagliano nella boscaglia acquattati come se andassero incontro ai vietcong. 
Doppiovubi in mezzo secondo si trova anche lui sull'isola. Ovviamente ha l'aracnofobia, come i suoi lettori più antichi ricorderanno bene (cfr. il post sull'Uroctea durandi, 7 settembre 2007, quando ancora scriveva in prima persona). Doppiovubi si aggira circospetto e si guarda intorno. Si trova in una specie di distesa con filari di alberi che assomigliano a ulivi, ma senza foglie, e sono alti più o meno tre metri. Ogni albero dista dall'altro circa cinque o sei metri. Doppiovubi si tiene a debita distanza dagli alberi, tra un albero e l'altro, perché teme che tra gli stessi si nasconda il Nemico peloso e velenoso. Compare improvvisamente Sidney Poitier, proprio nei panni dell'ispettore Tibbs, che si aggira anche lui tra gli ulivi, con evidente atteggiamento da detective. L'afro-americano si avvicina a un ulivo e scorge nell'incavo tra i rami un'area polverosa strana, e allora allunga la mano e tocca la polvere con i polpastrelli, poi si porta i polpastrelli alle narici per annusare il reperto e capire se si tratta di quello che sappiamo. Poi riflette e guarda Doppiovubi e gli dice, Mmm, sembrerebbe una ragnatela, e allora Doppiovubi dice, Sidney stai attento, non fare pirlate, questi ragni sono velenosissimi me l'ha detto il genovese, ma prima che Doppiovubi abbia finito la frase ecco che succede l'irreparabile, qualcosa si sta muovendo, ma non viene dall'albero, in realtà è l'albero, i rami si spostano e si rivelano essere rami pelosi e maculati, e rapidamente Sidney viene avviluppato dal ragno gigante che lo prende e lo stringe con zampe lunghe oltre due metri. Sidney urla come un pazzo e chiede forsennatamente aiuto a Doppiovubi, ma Doppiovubi è paralizzato dal terrore, sta arretrando perchè tutti gli alberi si stanno muovendo, e tutti gli alberi in realtà erano ragni che simulavano di essere alberi, è la loro tattica, Ma i Marines dove sono finiti maledizione, e Doppiovubi è circondato, arretra ancora fino a quando qualcosa di peloso lo abbraccia da dietro e con orrore Doppiovubi si accorge di essere anch'egli nella morsa di un maledetto mostro schifoso, e si sveglia di soprassalto, e sono le 5:48 e va a scrivere questo post.

W.B.

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