Presente o futuro

Poniamo che Satana esista. Poniamo che anche Gesù - come figlio di Dio - esista.
Doppiovubi pensa che entrambi esistano davvero, senza il Poniamo. 
Però per alcuni non esistono, e quindi, Poniamo.
Satana e Gesù.
Se mettessimo davanti a Satana e a Gesù il tempo presente e il tempo futuro, e chiedessimo loro, Che cosa scegliete, che cosa sceglierebbero, secondo voi?
Satana sceglierebbe il futuro, Gesù il presente.
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Il futuro, anche in linguistica, è il tempo di Satana. E' il tempo della promessa, il tempo della rinuncia a quello che c'è di fronte a te - il certo - per l'incerto. Satana ti lusinga, ti promette che avrai, che starai meglio di come stai oggi. Il futuro è il tempo del desiderio. Il futuro è il tempo di chi non è soddisfatto di quello che è, né di quello che ha. Il futuro è il tempo di chi confronta, di chi giudica.
Il futuro è il tempo dell'impazienza, e della fretta e della velocità, che sono necessarie per pervenire appena possibile dove non si è ancora. Il futuro è il tempo del denaro, con il quale Satana ha un particolarissimo rapporto: il denaro non è nient'altro che questo, un bene privo di qualsiasi valore, accompagnato dalla semplice promessa che potrà essere scambiato  - in futuro - con qualcos'altro che il valore ce l'ha davvero. Il futuro è il tempo del conflitto e della guerra. Non si può amare in futuro, si può amare soltanto ora. Il futuro è il tempo dell'odio.
Il futuro è il divenire, il transeunte.
Il futuro è il tempo della preoccupazione, il tempo della paura di ciò che non è ancora accaduto, ma che potrebbe accadere. Il futuro è il tempo dell'ansia, del panico e della tragedia, che ti aspettano dietro l'angolo. Il futuro è il tempo dei suicidi, che non sono riusciti a tollerarlo e hanno detto basta.
Il futuro è il tempo della morte.
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Il presente è il non-tempo, paradossalmente, l'unica modalità che esiste davvero. E' l'essere, in contrapposizione a ciò che non è (più) e a ciò che non è (ancora). Il presente non giudica, non confronta. Il presente è felicità pura e incontaminata. Il presente è immobile. Quiete assoluta, priva di anelito verso il differente.
Il presente è il coraggio di affrontare adesso quello che accade, che è reale.
Il presente è il tempo della vita.
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Una certa Chiesa cattolica, di stampo medievale, ha inculcato nel cosiddetto fedele l'idea di un cristianesimo fatto di sacrificio, di tristezza. Un cristianesimo di rinuncia, in vista di una ricompensa futura. Un Gesù lugubre. Sofferenza, tristezza, oggi, in questa valle di lacrime. Una vita eterna, domani.
Doppiovubi pensa invece che Gesù ci invitò a essere felici, oggi, a essere spensierati, a non preoccuparsi. L'amore ama oggi. L'amore non desidera il domani. Chi ama il prossimo, chi ama la vita, ama l'oggi e vive nell'oggi. Non usa il cilicio. Non si mortifica.
Questa nostra vita materiale è sì governata dal dolore e della morte, non c'è dubbio. Satana è l'indiscusso re del mondo. Ma c'è un momento - un unico momento - in cui si può assaggiare la vita eterna, in cui si può intravvedere e spiare cosa ci aspetta dopo, quando saremo fuori dal tempo.
Il presente è un varco per l'eternità.
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Cari amici, Doppiovubi sa benissimo che le visualizzazioni  di questo post saranno ai minimi. Ma non importa, quello che deve essere detto, deve essere detto. C'è un tempo per sorridere, e un tempo per riflettere - e decidere che faremo della nostra vita.
Avremo ancora tempo per sorridere insieme, in futuro.
E voi, come state vivendo?
Quale tempo scegliete?

W.B.



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