Il libero Stato di Doppiovubi

No, non parliamo del fatto che Doppiovubi sia sposato o meno.
Parliamo di un vero e proprio Stato, una Nazione. Una meravigliosa Nazione nuova.
Infatti Doppiovubi è lieto di annunciarvi che ha fondato lo Stato di Doppiovubi. 
Anzi, il Regno di Doppiovubi.
Il Doppiovubi, appunto, non è una Repubblica, bensì è un semplice pezzo di terra di proprietà esclusiva di Doppiovubi (inteso come blogger), sul quale nessun Doppiovubiano (il cittadino del Doppiovubi, inteso come Stato) ha alcun diritto. 
Il Doppiovubi è una monarchia assoluta, e il Re è Doppiovubi (d'ora in poi, per brevità e per non confonderlo col Doppiovubi-Stato, "il Re"). Ovviamente non esiste, nemmeno in nuce, il concetto di elezione. Il Re resterà Re sino alla morte, oppure sino alle dimissioni - da formularsi in latino - dopo di che il Regno finirà, perché non è prevista successione.
Il Re concede ai Doppiovubiani di risiedere sul Doppiovubi; risiedervi è gratis, è un atto di pura benevolenza, in quanto il Re - come recita l'art. 2 della Costituzione del Regno di Doppiovubi - è buono per definizione.
Il Doppiovubi non concede alcun servizio ai suoi cittadini: non c'è sanità, non c'è giustizia, non c'è polizia. Insomma, cavatevela da soli. 
Il Re vi ama, ma non vi aiuta.
In compenso, non solo non esistono tasse, ma addirittura il Re ha deciso che ogni anno, verso giugno a saldo e verso novembre in acconto, il Regno darà soldi ai suoi cittadini; c'è anche un neologismo per questo: si chiama "stassazione", ossia il meccanismo economico per il quale è lo Stato a dare soldi ai cittadini, e non il contrario. La stassazione per il momento sarà leggera, poi col tempo si vedrà se alzare o meno le stasse. Dove troverà il Re i doppiovubi necessari per pagare le stasse ai cittadini? per il momento il Re non lo sa ancora, non ci ha ancora pensato, si vedrà (cfr. art. 15 CRD, di cui oltre). Probabilmente li stamperà: tanto è gratis.
Nel Regno nessuno è uguale a un altro; vige cioè il principio di diseguaglianza assoluta (art. 3), uno dei cardini della Costituzione, come peraltro sostenuto dalla genetica; ciò elimina in radice il concetto di razzismo, in quanto le fazioni sono al più costituite da un solo individuo: si può al limite sostenere che nel Doppiovubi ci siano tante razze quanti individui, il che impedisce la formazione di robe strane tipo il KKK (che, ove anche nascesse, sarebbe costituito da un solo pirla che gira a cavallo incappucciato, col desiderio di impiccare tutti gli altri in quanto diversi da lui).
Peraltro nel Regno non esiste libertà di stampa, perché non esiste la stampa, e la stampa non esiste perché non è necessaria, e non è necessaria perché il Regno è talmente piccolo che tutti sanno tutto di tutti. 
Il Re non è responsabile di niente di quello che succede (cfr. art. 8 della CRD). In altre parole, il Re è legibus solutus, anche perché di leggi non ce ne sono, anche perché non ci sono giudici che le possano applicare e non c'è polizia che le faccia rispettare.
In poche parole, nel Regno di Doppiovubi ognuno è libero di fare qualsiasi cosa. Il Re crede fermamente nella auto-regolazione dei suoi sudditi, che col tempo impareranno a collaborare e a non massacrarsi tra loro. Se qualcuno sta male, ci sarà sempre qualche bravo cittadino/medico che lo curerà gratis. Sennò, muore.
Nel Regno di Doppiovubi è vietato (vietato per modo di dire, non ci sono leggi, infatti) far pagare una prestazione resa. Tutto viene scambiato gratuitamente. La massaia va a fare la spesa (senza spendere) e non paga niente. A sua volta il droghiere va a comprare le cose (senza spendere) e le rivende (senza farsi pagare). In buona sostanza, tutti regalano tutto, beni e servizi. Il primo che sgarra e cerca in qualche modo di lucrare un corrispettivo, non è punito, perché non ci sono giudici e non c'è polizia, però c'è l'ostracismo e l'esilio, e il fellone viene cacciato dalla comunità dei doppiovubiani: fuori dalle palle.
Il doppiovubi, inteso come moneta, serve solo per gli scambi con l'estero (soltanto per l'import, l'export è impossibile perchè altre monete nel Doppiovubi non sono ammesse, e se anche dovessero circolare non avrebbero alcun valore, sono solo ridicoli pezzi di carta o metallo), perché fuori dai confini del Doppiovubi gli altri vorranno ben essere pagati (rozzi incivili, credono ancora alla funzione della moneta). I cittadini di Doppiovubi quando comprano all'estero pagano in doppiovubi, moneta figurativa che attualmente dovrebbe valere intorno a 1,34 euro e circa 1,20 dollari. Se servono altri doppiovubi, non c'è problema, Doppiovubi ne stampa finché vuole, gratis (verranno elargiti in sede di stassazione). Il Re non ha ancora risolto il problema per cui non si capisce perché mai all'estero dovrebbero accettare i nostri doppiovubi. Ci penserà. D'altronde l'art. 15 della CRD prevede proprio questa procedura: quando c'è un problema, il Re ci pensa intensamente finché non salta fuori un'idea, che a quel punto (art. 16) sarà giusta per definizione.
La politica estera di Doppiovubi è semplice: non c'è esercito e noi non interferiamo negli affari altrui, insomma che gli altri facciano quello che vogliono e non ci rompano i coglioni (testualmente, art. 11 CRD). Una specie di Svizzera al quadrato. Non vogliamo, a differenza degli elvetici, la valuta degli altri, che se la tengano, facciamo senza.
Ovviamente, nel Regno di Doppiovubi esiste anche un campionato di calcio, a cui partecipa una sola squadra che per questo vince sempre: il Milan.

W.B.






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