Rhincodon typus
"Su mio zio sono state dette e scritte un sacco di cazzate."
[Lapo Elkann, su Edoardo
Agnelli]
E pensare che, non molti anni
fa, Doppiovubi c'era cascato come un'alborella (per chi non lo sapesse,
l'alborella, o alburnus alborella, è un pescetto che – affermano – sia
molto facile da pescare, e per questo motivo – quanto meno in Lombardia – si
usa riferirsi all'alborella a significare che, a causa di una notevole
ingenuità, si è stati raggirati).
Doppiovubi l'Alborella, non
molti anni fa, quindi aveva creduto alla favoletta, letta sui libri di
economia e sui giornali, ripetuta dai media (*), e ascoltata per le
strade e nei bar, che le grandissime ricchezze sono giustificate; e, tra
le altre cose, sono giustificate dal fatto che, se non vi fosse un
capitalista che si arricchisce, in modo anche spropositato, il popolo non
avrebbe il lavoro. Quindi, sarebbe giusto arricchirsi senza alcun limite
(si noti che, in linea teorica, non esiste un tetto alla ricchezza: si può
diventare proprietari di quasi tutto il Pianeta Terra), e, anzi, lo Stato deve aiutare
chi offre lavoro. Doppiovubi
ci ha pienamente creduto. Sembrava una cosa giusta. Suonava bene.
La favoletta dunque
racconta, in prima battuta, che gli imprenditori costituiscono una
categoria unitaria contrapposta ai lavoratori subordinati. Unitaria?
Una
categoria unitaria?
Orbene tutti vedono la
differenza che corre tra un'imprenditore individuale, l'elettricista Zanfolin,
poniamo, che vive unicamente del suo lavoro, è iscritto in Camera di Commercio,
ma non paga con regolarità la tassa annuale di iscrizione, possiede uno
scalcinato e antico Fiorino, e all'alba, quando è ancora buio, carica i suoi
arnesi nel baule, il Fiorino è un po' sporco, cartacce e preventivi dappertutto,
fatture e ricevute, vecchi scontrini, bottiglie d'acqua bevute a metà,
fazzoletti da naso usati e accartocciati lì – un po' si vergogna – oggi si
troverà in difficoltà, perché la ragazza che per aiutarlo viene in 'ufficio' – in
realtà, un sottoscala pieno di ragni - a lavorargli in nero tre mattine alla
settimana, sostanzialmente a compilargli i preventivi, è (sostiene di essere) ammalata,
e lui è rimasto indietro, e poi col computer non è bravo, forse dovrebbe
comprarsi un computer nuovo, ha visto su un volantino di Mediaworld che con 299
euro ce la può fare, ma poi chi me lo prepara (**), forse mio cugino, magari
una domenica mattina, lo chiamerò, ma proprio oggi questa si doveva ammalare,
avrei bisogno di una sostituta, ma dove la trovo, io da solo non ce la faccio,
magari se imparassi a usare meglio il computer, sarebbero sette per tre ventuno,
per tre sessantatré euro risparmiati alla settimana, che sono duecentocinquanta
al mese, però quelle ore lì dovrei farle io, e se poi non ci riesco, no, meglio
tenere lei, però mi serve una sostituta, ma che cazzo fai mona, guarda
questo, ci manca solo di dover riparare il Fiorino, che palle, non ce la
faccio, se non ci fosse la famiglia, me ne andrei, dove me ne andrei, non lo
so, non so un cazzo, pronto, sì, mi dica, no, sto arrivando... ho capito...
magari poteva dirmelo un po' prima... sono già per strada... ho capito, domani
pomeriggio, non so, devo guardare l'agenda, la chiamo dopo... , ma che
cazzo, ma come faccio, ma come cazzo si fa ad andare avanti così.
Orbene tutti vedono la
differenza che corre tra questo elettricista di provincia, il sig. Benvenuto
Zanfolin (***), che tra due anni, a partire da oggi, sarà indeciso se
impiccarsi o se buttarsi sotto un treno, perché un malaugurato giorno avrà
pensato di cambiare la sua esistenza grazie alle slot machine del bar sotto il suo ragnoso ufficio,
e si sarà giocato il quarto di casa già pagato alla banca dopo otto anni di
mutuo, che vergogna, ma no, non si ucciderà, state tranquilli, orbene tutti
vedono la differenza tra questo imprenditore commerciale individuale, è pur
sempre un imprenditore, se vogliamo è un capitalista, perché detiene i
mezzi di produzione, e potenzialmente può dare lavoro (e di fatto
sessantatré euro in nero alla settimana alla sua segretaria li paga, senza
regolarità, ma li paga), lo Stato gli fa compilare il Modello Unico, non il
730, ed è soggetto a rischi ai quali non è soggetto un lavoratore subordinato,
orbene tutti vedono la differenza che corre tra questo elettricista di
provincia e Andrea Agnelli (****). A parte le sopracciglia, Andrea Agnelli non
si sveglia all'alba per salire sul suo vecchio Fiorino e andare a guadagnarsi
da vivere, passando cavi, in concorrenza spietata al ribasso coi prezzi di
Omar, l'elettricista egiziano completamente sconosciuto al Fisco, questa si
chiama concorrenza sleale, dannazione. Lui, Andrea Agnelli, il Fiorino lo
produce in famiglia (diciamo lo produce, altri lo producono per lui). Il nostro
amico elettricista è un chiaro 98%, è ottima carne da macello, e poco conta che
sia un imprenditore commerciale e
non un lavoratore subordinato.
La categoria imprenditore
non è omogenea, al suo interno si trova un po' di tutto. Il rhincodon typus (altrimenti
detto 'squalo-balena') è il più grande pesce vivente (dicono su Wikipedia, ma
Doppiovubi non crede (più) a Wikipedia, eppure la cita), è lungo mediamente
quattordici metri e pesa mediamente diciotto tonnellate, e tecnicamente è un
'pesce', così come è un 'pesce' l'alborella, che in genere è lunga
cinque centimetri, e viene a volte usata come esca viva per i cavedani. Tra un
pesce squalo-balena e un pesce alborella, anche un bambino delle
scuole elementari vedrebbe la differenza. C'è pesce e pesce, e
c'è imprenditore e imprenditore. Ma la differenza non è solo
dimensionale, se si trattasse di dimensioni il 2% avrebbe gioco facile (per
esempio, ti eccepirebbe che le norme che regolano le grandi imprese sono
diverse da quelle che regolano la ditta individuale, in senso favorevolissimo
alla seconda, il che rappresenta un'ampia cazzata, perché, per esempio,
l'impatto economico che una norma da rispettare ha su un Gruppo multinazionale
è infinitamente diverso da quello che
colpisce una ditta individuale, si pensi al fatto che, magari, se lo (o il)
Zanfolin è obbligato a comprare un estintore per il suo sottoscala artropodato,
tale acquisto rappresenta il cinque per cento dell'intero suo utile mensile).
La differenza tra imprenditore
e imprenditore è trasversale e non misurabile.
Solo per fare uno dei centomila
esempi che si potrebbero portare, quando il sig. Benvenuto Zanfolin entra in
banca e chiede un finanziamento per comprarsi un furgoncino nuovo, non ha la
stessissima accoglienza riservata ad Andrea Agnelli.
Eppure, sulla carta, sono
entrambi imprenditori.
La favoletta, a cui Doppiovubi
aveva creduto, racconta ancora che se non consentissimo al capitalista di arricchirsi
senza un limite, egli smetterebbe di costruire impresa, non investirebbe più,
con un conseguente grave danno per la società civile. Direbbe ma chi
me lo fa fare? Se non posso avere
sempre di più, perché mai dovrei fondare la Apple?
Ma
mi manca l'incentivo!
Ma di questo, come diceva la
voce narrante di Heidi, parleremo nella prossima puntata.
(segue)
W.B.
(*) Come ogni favola, a forza
di ripeterla, pian piano viene confusa con la realtà.
(**) Cortesemente si noti il
cambio repentino, ad effetto, dell' io
narrante, dalla terza alla prima persona, questa è classe stilistica pura;
si noti altresì la modestia di Doppiovubi.
(***) Il nome 'Benvenuto Zanfolin'
è di fantasia; non è escluso che da qualche parte vi sia un vero Benvenuto Zanfolin,
e che magari sia pure elettricista, ma è stata una combinazione casuale e non
voluta.
(****) In realtà Andrea
Agnelli, formalmente, non è un'imprenditore. Non è niente (nel senso imprenditoriale,
sia chiaro). E' la società da lui posseduta (in alcuni casi tramite altre
società) a essere l'imprenditore. Il socio non è imprenditore. Il
socio ha solo una partecipazione in un'impresa. Nemmeno è imprenditore
l'amministratore (delegato o non delegato) della società, che è un
mandatario dell'imprenditore. Il paradosso è che si sostiene che occorre
aiutare l'imprenditore, e di fatto si aiuta Andrea Agnelli, che non è
imprenditore. Qualcuno dirà, Andrea Agnelli esercita la sua attività
di imprenditore tramite la società, e Doppiovubi risponde, benissimo, se è
così, accendete il computer, andate on line, scaricate le credenziali,
comprate mille azioni della Juventus (non è un invito a farlo, è solo un
esempio), e diventerete anche voi imprenditori (e quindi lo Stato, in quanto
siete tali, vi deve agevolare). Beninteso, Doppiovubi non ha niente contro gli
Agnelli - Doppiovubi è pure vegano e animalista - e in particolare non ha
niente contro Andrea Agnelli, che gli è pure simpatico (questa frase costerà
cara a Doppiovubi, qualcuno gli toglierà il saluto), pur essendo a capo della
squadra che rappresenta il Male Assoluto (anche per questa pagherà un tributo
grave), e gli è simpatico anche perché non è un Brad Pitt, a differenza di John
E., non è propriamente un adone, e per di più gli hanno attribuito la Juventus,
con cui appunto esercitare l'ars
administrandi, come i Moratti avevano attribuito l'Internazionale al
Massimo; inoltre gli Agnelli, in generale, hanno la sfortuna di essere sempre
stati presi ad archetipo negativo delle c.d. razze padrone e capitaliste, in pratica sono dei parafulmine, ma
mica ci sono soltanto loro, e pertanto non è facile nascere ed essere un
Agnelli, ne sa qualcosa il povero Edoardo, che ebbe la sfortuna di crescere in
una famiglia di capitalisti, ma contemporaneamente di sentire - come sente
forte Doppiovubi - un solido afflato verso tutti i deboli e i perdenti, ma
Doppiovubi, almeno, fa parte del 98%, mentre il povero Edoardo era mani e piedi
dentro il 2%, e come avrà potuto resistere, povero Edoardo, in un ambiente
familiare diciamo non molto spirituale ma molto materiale e concreto. Sul
povero Edoardo, Lapo Elkann disse in una celebre intervista quello che leggete
in epigrafe, e Doppiovubi, oggi, ha finalmente deciso di confessare, perché a
breve uscirà un post sull'incontro che Doppiovubi ebbe con Lapo, e forse, se
Doppiovubi ne avrà il coraggio, allegherà anche la fotografia che ritrae Lapo e
Doppiovubi, vedremo se Doppiovubi avrà il coraggio di pubblicarla, io penso di
no, vedremo.