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Visualizzazione dei post da febbraio, 2013

Omnia sunt communia

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Sarà un'idea un po' estrema, poco consona ai tempi in cui viviamo, ma Doppiovubi è contrario al diritto di proprietà. Non solo al diritto di proprietà privata - che filosofi, economisti e giuristi non riescono a giustificare in alcun modo, sotto il pro filo te orico (cfr. l'ottimo Filosofia del diritto di propriet à , di Michele Pros pero, soprattutto il vol. I, da Aristotele a Kant) - ma anche al diritto di proprietà in quanto tale. Ciò significa che a Doppiovubi ripugna altresì la proprietà pubblica: nemmeno lo Stato dovrebbe essere proprietario di alcunché (ed è il principale motivo per cui l'esperimento comunista è fallito : l'erro re è già nel Manifesto del 21 febbraio 1848, e si presenta lampante nel punto 5 del decalogo del secondo capitolo ). E' un po' come la pena di morte; non può lo Stato - per punire l'omicidio - uccidere l'assassino: è una contraddizione. Allo stesso modo lo Stato non può proclamare la cancellazione del diritto

Una nota stonata si ode nell'Aire

A urne chiuse, possiamo affermare, senza timore di smentita, che ha vinto Lui. Nonostante tutte le critiche. Nonostante gli attacchi. Nonostante l'ignoranza di chi non ha studiato. Ha vinto la cultura, la sobrietà, la lungimiranza, il decoro.  Lui, infatti, è andato a un passo dall'essere il numero uno. Su 1.886.500 votanti, a Lui è andato il 27,29 % dei voti. Senza avere una struttura, senza essere radicato sul territorio. Senza un blog. Solo grazie alla forza del suo pensiero. Stiamo parlando del Chiar. m o Dott. Prof. Sen. a V. Mario Monti. *** *** *** Il suo chiasso, il suo populismo, la sua spocchia, gli hanno portato un misero 13,09 %. Andare in piazza, cavalcare una protesta becera, insultare gli avversari - tra cui Lui, il Professore - non gli ha dato alcun vantaggio. Perché gli Italiani non sono stupidi, e l'hanno punito. Stiamo parlando del signor Giuseppe Grillo. *** *** *** Qualcuno l'avrà capito. Non stiamo scherzando, né ironizza

Quaranta piccioni

Nell'attesa del consolidamento dei risultati elettorali, che si avrà soltanto oggi 26 febbraio, Doppiovubi vi intrattiene con un post di carattere etologico-economico. *** *** *** A tutti voi sarà capitato di osservare i piccioni litigare per qu alche briciola di p ane secco. Alle volte sono talmente affam ati che addirittura si azzuffano per becc hett are quello che qualche essere umano - che qualche ora prima ha esagerato, ingurgitando qualche Negroni  di troppo e magari dopo aver preso un colpo d'aria - ha ri versato dall o stomaco a l marciapiede , appoggiandosi barcollante al muro . I piccioni non fanno cert o gli schizzinosi, an che se si tratta di ripugnanti materiali di scarto . La f ame è fame. Eppure, ogni mattina, all'alba, in un punto specifico d e l Parco Sempione di Milano, c'è qualcuno - che evidentemente ama i piccioni - che dissemina in un prato addirittura decine di pagnotte intere . Non briciole. Pagn otte intere. I piccioni che vivono in

Presente o futuro

Poniamo che Satana esista. Poniamo che anche Gesù - come figlio di Dio - esista. Doppiovubi pensa che entrambi esistano davvero , senza il Poniamo.  Però per alcuni non esistono, e quindi, Poniamo. Satana e Gesù. Se mettessimo davanti a Satana e a Gesù il tempo presente e il tempo futuro, e chiedessimo loro, Che cosa scegliete, che cosa sceglierebbero, secondo voi? Satana sceglierebbe il futuro, Gesù il presente. *** *** *** Il futuro, anche in linguistica, è il tempo di Satana. E' il tempo della promessa, il tempo della rinuncia a quello che c'è di fronte a te - il certo - per l'incerto. Satana ti lusinga, ti promette che avrai , che starai meglio di come stai oggi. Il futuro è il tempo del desiderio . Il futuro è il tempo di chi non è soddisfatto di quello che è, né di quello che ha. Il futuro è il tempo di chi confronta, di chi giudica. Il futuro è il tempo dell'impazienza, e della fretta e della velocità, che sono necessarie per pervenire appena pos

La favola dei Draghi, il giusto e la musica

Un bambino di tre anni, quando ha a che fare con il denaro (il denaro metallico), lo tratta come un giocattolo. Le monete tintinnano, sono dorate o di rame, sono divertenti. Poi, un poco alla volta, il bambino osserva il mondo degli adulti. Vede alcuni adulti che mettono quei giocattoli nelle mani di altri adulti, e questi ultimi, in cambio , danno ai primi delle cose. Cose che, a volte, al bambino non interessano. Ma altre cose interessano al bambino. Per esempio, scopre che con qualcuno di quei tondini di metallo si può avere in cambio un ovetto di cioccolato con la sorpresa dentro. Se tu prendi l'ovetto dal bancone, la mamma ti sgrida. Prima bisogna passare per lo scambio dei tondini. Il giocattolo smette di essere un giocattolo. La faccenda si fa seria. Il bambino comincia a capire che di quei tondini bisogna averne tanti, il più possibile. Con quei tondini puoi avere tutti gli ovetti che vuoi. *** *** *** E' tutta la vita che Doppiovubi pensa che nel concett

L'endorsement di Doppiovubi

Tra poco si vota, e i lettori di Doppiovubi si chiederanno, per chi vota Doppiovubi? Non è facile. Una premessa importante. Secondo Doppiovubi l'essere umano ha una unicità tale - come ci insegna anche la genetica - per cui nessuno è riducibile a un altro; ognuno è diverso da tutti gli altri, il che è esattamente il contrario di quanto proclama l'art. 3 della Carta costituzionale. Le semplificazioni, appunto, sono tali: semplificazioni. Le categorie sono etichette illusorie, derivate dai ruoli artificiali che ci hanno spiegato, fin da piccoli, che dobbiamo avere in questa nostra bella Società. Ti hanno che sei un uomo, che sei un tifoso dell'Inter, che sei un papà, che sei un divorziato, che sei un lavoratore dipendente, e infine ti chiedono: sotto il profilo politico, amico, quale etichetta hai sulla fronte? La risposta esatta dovrebbe essere nessuna , perché le mie idee politiche sono le mie e basta. E tu però ti senti di dover rispondere per forza, e quindi

De brevitate, ovvero, Di come anche un romagnolo possa laurearsi in Bocconi (seconda parte)

Una delle possibili spiegazioni potrebbe essere, molto semplicemente, la pigrizia. L’uomo - di norma - non vuole fare fatica, e non la vuole fare per risparmiare energie, il che è giusto e naturale: l’energia, essendo una risorsa limitata, va consumata per qualcosa che valga la pena. Lo stesso dicasi per il tempo a disposizione. Purtroppo, però, qui stiamo parlando di contenuti: tra un tweet stupidissimo e un tomo di economia politica di alto livello, è fuori di dubbio che l’uomo medio scelga la prima soluzione, anche se la seconda potrebbe essergli molto più utile. Tra il breve e il prolisso, tendenzialmente si sceglie il breve, e quasi sempre si sbaglia. Un’altra spiegazione si può rinvenire nel costante desiderio di qualcosa di nuovo . L’uomo ha innato in sé l’anelito verso nuove esperienze (portato, probabilmente, della legge di evoluzione della specie: senza nuove esperienze non ci sarà mai evoluzione, bensì l’estinzione), pertanto potrebbe ben essere che il soggetto si