Senza alcuna conseguenza



Il guaio è che esistono l’ingiuria e la diffamazione, e le offese in genere, e gli insulti, e gli attacchi all’orgoglio e alla dignità e al buon nome. E formuliamo un’ipotesi, se in Italia ciascuno potesse dire a chiunque tutto quello che gli passa per la mente, senza alcun filtro, e soprattutto senza alcuna conseguenza, né giuridica né sociale, potresti - per esempio - replicare a un vigile che ti sta ingiustamente imputando una violazione, ma che cazzo stai dicendo, ma non mi rompere i coglioni, dandogli perfino del tu, e lui potrebbe tranquillamente insultarti di rimando, e tutti potrebbero in qualche modo sfogarsi, e lasciare andare la loro rabbia e la loro frustrazione tramite le parole, anziché tenersi tutto dentro, e raccontarlo soltanto a un amico, ma dire le cose in faccia a chi se lo merita, appunto senza alcuna conseguenza, né giuridica, né sociale, e allora ti sentiresti meglio e la pressione arteriosa sarebbe sempre stabilizzata, senza bisogno di assumere le fatidiche pastigliette, ma poi – Doppiovubi ha pensato – se tutti potessero sempre dire a tutti quello che pensano davvero, se gli insulti fossero sempre liberi e liberalizzati, in quel caso perdererebbero tutta la loro efficacia e il loro significato e senso d’essere, perché il bello di un insulto è il fatto che non si possa dire, il divieto violato. Se tutto diventasse lecito, che gusto ci sarebbe, l’insulto cesserebbe di essere tale, e nessuno si offenderebbe più.

W.B.

Post popolari in questo blog

Allahu Akbar.

Come si scrive un'enciclopedia

Quasi tutti i TV erano chiaramente sintonizzati su Telereporter