Ecco Eco
Il sogno è questo. Doppiovubi si trova a una specie di
presentazione di un nuovo libro di Umberto Eco, ma Umberto Eco ha qualcosa come
trent’anni, sembra un ragazzino, ma è già l’Umberto Eco di oggi, cioè ha già
scritto tutto quello che ha già scritto; al che Doppiovubi si avvicina a U.E. e
gli dice di aver amato molto alcuni dei suoi libri, ma ha la sua personale
classifica, al che U.E. si dimostra interessato, Me la dica, Me la dica, e
mentre Doppiovubi sta pensando e progetta di dirgli che il suo migliore è Il
Pendolo, seguito dal Nome della R., e poi L’Isola, e poi il Cimitero, e poi
Baudolino, e infine nettamente il peggiore La misteriosa fiamma, mentre
Doppiovubi si prepara a classificare e a dire, Mi sembra che lei abbia smesso
di scrivere nel 1994, ecco che arriva una sedicente fan
di U.E. che precede Doppiovubi e lo interrompe e comincia a dire Mah,
professor Eco, a me è piaciuto molto il suo Errico,
e Doppiovubi pensa, Errico? Non
esiste un libro di Eco con quel titolo, non è mai esistito, e la nuova fan comincia a sciorinare decine di
titoli di U.E. mai esistiti, eppure il giovane U.E. annuisce e spesso dimostra
di condividere, e la gente attorno ascolta, e nessuno dice Quei libri Eco non
li ha mai scritti, e Doppiovubi alla fine pensa Forse li ha scritti davvero e
sono soltanto io a non saperlo, al che Doppiovubi si sente del tutto inadeguato
e sgattaiola via silenzioso tra la folla, prima che sia troppo tardi e U.E. si
ricordi di interrogarlo sulla sua personale classifica.
W.B.