C'è qualcosa che non va

Ma non ricordo se chi c'era,
aveva queste facce qui,
non mi dire che è proprio così,
non mi dire che son quelli lì…
[Vasco Rossi, … Stupendo, 1993]

Nel novembre 2011 il Presidente, il napoletano G. Napolitano, sostanzialmente impone il governo dei tecnici, e indica il Professore M. Monti quale capo di tale governo, non prima, però, di averlo nominato senatore a vita, il che serviva a previamente conferirgli una specie di aureola di santità.
*
Dopo un primo periodo di unanimi cori di osanna, lentamente, ma con costanza, l’opinione pubblica si accorge che il gruppo Monti non sa esattamente quello che sta facendo.
Una dopo l’altra, le professorali maschere cadono, e i ministri inanellano vere e proprie figuracce, un po’ come la Inter del simpatico A. Stramaccioni.
L’opinione pubblica comincia dunque ad avversare apertamente il gruppo Monti, e i partiti politici – che tanto naturalmente, quanto vilmente, inseguono il consenso e i sondaggi – con progressività cominciano a criticare i Professori, sempre di più.
Verso la fine del 2012 è finalmente communis opinio – e non fa più scandalo - quella secondo cui i Professori debbano “andare a casa” quanto prima (fatta eccezione per Pier F.C., che però ha elegantemente “scaricato” il Professore a elezioni ormai perse), perché hanno “combinato” – testualmente – soltanto “disastri”. Nessuno però svolge quel piccolo ragionamento in più, nessuno muove quel passettino logico oltre, che peraltro sarebbe dovuto.
Ossia: si sono dimenticati, ma che sbadati, di chi ce l’ha messo lì, il Professore Mario Monti.
*
Si va dunque a votare.
Le cose, a fine febbraio, vanno come tutti sapete (*).
Bersani riceve un dubbissimo incarico da parte del Presidente Napolitano, e tenta di formare un governo. Per molti rimane un mistero assoluto il motivo per cui Bersani si sia umiliato ad andare a mendicare, in streaming, l’appoggio dei cosiddetti “grillini”(**).
Il tentativo, c.v.d., fallisce miseramente. Un governo non si riesce a fare.
Quindi, in sintesi: con questo Presidente, e con questo Parlamento, un governo non si riesce a fare. Appuntatevi questo dato, è importante.
*
Dopo la triste e inutile esperienza dei dieci Soloni, dopo i vari incredibili suicidi politici del PD, ecco che spunta la Grande Idea. ¿Ma perché non andiamo tutti insieme, allegramente, a convincere Napolitano affinché con gesto di generosità non si renda disponibile, a quasi 88 anni, per un ulteriore mandato (peraltro, doppio mandato di dubbia costituzionalità sostanziale, e questo lo si sapeva da tempo)? (***)
Seguono ore di intensa e spinta deificazione di Giorgio Napolitano. Improvvisamente l’uomo che aveva regalato all’Italia il disastroso Gruppo Monti - che forse avrebbe dovuto riconoscere pubblicamente di aver commesso un lievissimo errore di valutazione - dopo la suddetta deificazione, ri-diventa l’indiscusso (e indiscutibile) Salvatore della Patria.
E molti cosiddetti politici ammoniscono col dito indice alzato, L’Italia non può stare senza governo, Bisogna fare presto, Occorre un Punto di Riferimento (PdR), come se un secondo mandato a Napolitano garantisse un governo che soltanto un mese prima non si era per niente - ma nemmeno in lontananza - riusciti a garantire.
Stesso Presidente, stesso Parlamento (ve lo eravate appuntati?), ma adesso è tutta un’altra cosa. Uno più uno non fa due.
Un vero enigma.
*
Napolitano dice sì, se non proprio fino ai suoi 95 anni (il supremum exitum è sempre incerto), finché potrà.
Grandi festeggiamenti, esultanza. L’Italia, finalmente, è salva.
La situazione è esattamente quella di prima – con un’unica trascurabile differenza, un partito importante, nobile e prestigioso, che (dovrebbe) rappresenta(re) milioni di italiani, nel frattempo è stato ridotto tristemente in frantumi – ma adesso sembra tutto a posto, il peggio è passato.
Il malato ha 40 di febbre, proprio come prima, ma adesso sta benone.
C’è evidentemente qualcosa che non torna.
Uno spettro aleggia.
E’ la paura di votare ancora.
*
Dialogo tra la madre di Doppiovubi e Doppiovubi:
mdD: Io ho seguito tutto, ho visto tutto quello che c'era da vedere, ma ti volevo chiedere una cosa che non ho capito.
W.B.: Dimmi, mamma.
mdD: Ma adesso Napolitano ce lo dobbiamo tenere finché non muore? 

W.B.


(*) Doppiovubi vi invita ad andare a rileggere il suo profetico post del 2.1.2013 ("L'Italia giusta"), che proprio ieri è stato aggiornato con un post scriptum e con l'immagine di PLB.
(**) Doppiovubi e PIM si sono interrogati a lungo sui reali motivi per cui Bersani si sia umiliato, continuando a “corteggiare” i Grillini, nonostante questi ultimi avessero chiarito in tutte le salse – anche con parole forti da parte del loro capo carismatico – che non c’era verso. Domenica 21 aprile, alle 13:20, in conferenza-stampa, B. Grillo ha fatto un’osservazione che potrebbe svelare l’arcano. In realtà Bersani – machiavellicamente – si sarebbe fatto umiliare pur di trovarsi in grado, poi, di poter affermare, davanti ai suoi e alla nazione, che lui, per parte sua, ci ha anche provato, ma se il governo non si è formato la colpa è da attribuire esclusivamente al M5S. 
(***) L’unica cosa buona che ha la Spagna, a parte il Prado e la squadra del Barcellona, è il punto di domanda rovesciato all’inizio della frase. Quando la domanda è lunga, è assai utile.

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