No, quello si paga a parte (16 - Vanilla Sky's style)
Chi ancora vorrà regnare,
dovendosi ridestare
nel sogno della morte?
Sogna il ricco la ricchezza,
che continui affanni gli offre;
sogna il povero, che soffre
la miseria e la tristezza;
sogna chi agli agi s'avvezza,
sogna chi nell'ansia attende,
sogna chi ferisce e offende,
e nel mondo, in conclusione,
sogna ognuno la passione
ch'egli vive, e non lo intende.
(Pedro Calderón de la Barca,
La
vita è sogno, atto II)
(sei minuti al protocollo OWK)
Uno ti può replicare, Guarda
che un sogno non ha i dettagli della realtà, quello che è vero lo distingui da
ciò che è falso in base alla nitidezza e alla precisione. Come no: provate a
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e poi ditemi se la realtà è più definita della fantasia. Senza contare che, in
ultima analisi, il giudizio sulla nitidezza non è oggettivo, ma dipende dal
numero di decimi che i nostri occhi hanno. Per Andrea Bocelli la realtà non è
più definita della fantasia.
La nostra vita potrebbe essere
un lunghissimo sogno.
Forse è anche sbagliato
distinguere la realtà dalla fantasia. Forse il sogno è reale, e la realtà è
sogno, ma se è così, dire che il sogno è reale, trasforma in realtà il sogno, e
dà il via a un circolo vizioso.
MPC – Doppiovubi, piantala,
mancano cinque minuti, e questo mostro qui …
A – Guarda che non sono obbligato
ad aspettare cinque minuti!
MPC – Scusa, scusa, non volevo
offenderti. Sai, non capita tutti i giorni di trovarsi in una situazione come
questa.
WB – Stavo solo convincendo i
miei lettori che questa storia, che noi tre stiamo vivendo, e che loro stanno
leggendo, non è fiction, ma è tanto reale quanto le loro vite.
MPC – Ma certo che è reale! Lo
sappiamo benissimo, cazzarola, c'è mica bisogno di convincerli, che venissero
loro qui dentro in tabaccheria a essere terminati!
L'Alieno, da qualche minuto,
era seduto in disparte, e stava piangendo.
Doppiovubi gli si avvicinò,
gli mise una mano sulla spalla – che era ovviamente viscida – e gli chiese:
Stai pensando alla tua
famiglia, vero?
A – Sì.
WB – Sono molto lontani da
qui? Dove si trova il tuo pianeta?
A – In realtà la mia famiglia
è qui.
WB – A Concorezzo?
A – No, quando dico qui,
intendo qui – e con il lunghissimo dito indicò il sotto-gola, dove migliaia di
esserini correvano disperati e impazziti.
Allora Doppiovubi, finalmente,
capì.
(segue)
W.B.