No, quello si paga a parte (15 - Calderón de la Barca's style)
Doppiovubi, quando mancavano otto minuti
circa alla dead line (in quel caso l'espressione era adeguata), pensò ai
suoi lettori, e in particolare pensò a quello che stavano pensando i suoi
lettori, cioè a quello che state pensando voi, in quanto voi
siete lettori e adesso state leggendo, per definizione.
Tra le altre cose,
i lettori di Doppiovubi avevano considerato questa vicenda come una vicenda di fiction
pura, ovvero: non esiste alcun Alieno, la storia della tabaccheria e
dell'assedio è frutto di fantasia, il dialogo tra Mentana e Capuozzo (incluso
il bizzarro testimone oculare) è fittizio.
Ebbene, cari lettori, voi vi
sbagliate di grosso: tutto quello che avete letto, parola per parola – e
soprattutto l'incredibile e imminente epilogo – è accaduto per davvero, è reale
e veritiero.
Parliamone.
In linea teorica, ma anche pratica, voi
distinguete la realtà dalla fantasia in base a vari criteri: la stabilità è uno
di questi.
Se voi sognate di avere un intenso rapporto sessuale con Scarlett
Johansson, per esempio (o con Gerard Butler, se siete delle ladies),
quando vi svegliate nel letto, molto probabilmente Scarlett non ci sarà. O non c'è
nessuno, o c'è qualcuno di diverso (nella maggioranza dei casi molto diverso)
rispetto a Scarlett (o a Gerard).
In altre parole, il sogno, la finzione,
l'irreale, il fittizio, l'inventato, insomma ci siamo capiti, non dura,
non è stabile, c'è ma poi non c'è più.
Tuttavia, anche la cosiddetta "realtà", la solida
realtà (!) in cui vivete e viviamo, oggi c'è, e domani non ci sarà più. Affinché
davvero la stabilità sia considerabile come un criterio valido per distinguere
tra realtà e fantasia, il concetto di stabilità dovrebbe essere portato ed
esteso sino all'eternità. Ma la nostra realtà non è eterna, il luogo
dove siete voi adesso (una costruzione, un'auto, il pavimento stradale), è
soltanto questione di tempo, di un tempo più o meno lungo, e poi scomparirà per
sempre. Non resterà niente della realtà che considerate stabile.
E
allora, è tanto reale la Scarlett del vostro sogno (e Gerard, e l'Alieno sul FrecciaRossa),
quanto l'amico che davvero saluterete oggi.
Tutto si disgregherà. Quindi delle due
l'una, o tutto è sogno (per dirla con Pedro Calderón de la Barca), oppure tutto è reale e vero. Doppiovubi dice
che tutto è reale e vero, se non altro perché la cosiddetta realtà, per essere
percepita, deve fare ingresso nella nostra mente, e una volta che nel vostro
cervello è proiettata l'immagine dell'Alieno, tra questa immagine e
l'immagine della vostra mamma non c'è nessuna differenza, ambedue sono pure idee,
pure forme evanescenti, collegamenti neurali elettrici.
Un altro criterio per distinguere la
realtà dalla fantasia è la materialità degli enti. Santo cielo, direte
voi, l'Alieno non c'è, non lo posso toccare, non posso andare in un
luogo qualsiasi e mettere un dito sul suo sotto-gola ripieno di esserini
brulicanti. Ah, sì, cari lettori? La differenza è data dalla corporeità, dalla
materialità, dalla consistenza? Alzino la mano, dunque, tra voi, quelli che
hanno toccato Enrico Mentana, quelli le cui molecole corporee sono
entrate in contatto con gli atomi del corpo di Mentana (evento terribile in sé,
ma stiamo facendo un esempio scientifico, meglio sarebbe stato farlo con Scarlett). E dunque, è tanto materiale per voi
l'Alieno quanto Mentana. E se tra loro, quanto a materialità, non c'è
differenza, perché Mentana, per voi, nella vostra vita, finora è stato
un'immagine, composta da pixel su un display, o fotografata su un
supporto di carta, pura immagine, ancora una volta, immagine, allora o sono
tutti e due veri, o sono tutti e due sogno. Doppiovubi, di nuovo, pensa che
siano veri entrambi, ma siete anche liberi di considerarli tutti e due finti,
l'importante è che nel vostro ragionamento vi sia coerenza interna.
Qualcuno potrebbe dire che socialmente
i più, interrogati, direbbero che Mentana esiste, mentre l'Alieno no.
Sappiamo che Mentana c'è, da qualche parte, perchè lo dicono quasi tutti. E
allora Doppiovubi torna a obiettare che Mentana, in ultima analisi, è comunque
un'immagine, perché deve essere filtrato dapprima dai vostri occhi, e con il
nervo ottico viene trasformato in immagine. Eppure, Doppiovubi ti sbagli, io l'ho visto
all'aeroporto, una volta, prendevo l'aereo per Catania e lui era lì, davanti a
me, Mentana esiste, l'ho visto io, con questi occhi.
Provate a prendere la mescalina, e poi
ditemi, per coerenza, che i draghi vestiti di maglie rossonere e in tutù che
saltellano su campi fioriti declamando le poesie di Pascoli e ogni tanto
incenerendo qualche quercia, che vedrete con i vostri occhi, esistono
veramente. O meglio, esistono veramente, tanto quanto Mentana, però. Sì però,
Doppiovubi, c'era uno vicino a me all'aeroporto che Mentana l'ha visto anche
lui, e mi ha detto Oh, quello lì è Mentana. E tu che prove hai che quello che
ha visto Mentana esista davvero?
Ormai l'Alieno, il MPC, e tutti gli
eventi narrati, esistono davvero, perché sono entrati nella vostra
memoria, sono nella vostra corteccia cerebrale, e non potete più farci niente,
salva la vostra morte, che prima o poi accadrà, o l'Alzheimer, che speriamo non accada.
Un ultimo esempio, poi basta, perché
mancano soltanto sei minuti alla fine della storia, e dobbiamo tornare ai
nostri ostaggi, se ci distraiamo troppo la storia va avanti e quando torniamo è
già finita, e non sapremo mai com'è finita (che è un epilogo possibile, cioè
che Doppiovubi si dilunghi qui, nel frattempo la storia finisce, e voi rimanete
fregati).
Non è escluso che finisca proprio così, lasciandovi appesi e delusi.
(segue)
W.B.