La ricerca della felicità (21)
A volte i problemi complessi hanno soluzioni semplici.
Doppiovubi, a mezzo secondo
dalla fine, si era reso conto che non sarebbe stato necessario cessare l’intero
blog. Bastava interrompere la Storia dell’Alieno, lasciarlo lì così, con la
pistola-laser in mano, e riprendere la serie interrotta l’ormai lontano 5
gennaio 2015, sulla Ricerca della Felicità.
Ovviamente non saprete mai
che, quando mancavano solo più due decimi di secondo, un commando di assaltatori fece irruzione nel locale tabaccheria, e
non saprete mai come reagì l’Alieno.
Vi basti apprendere che i
M*****ONI hanno tempi di reazione di un decimo di secondo.
Né, ovviamente, saprete mai
che, al CAEAP 2, secondo Corso Avanzato di Emergenze su Altri Pianeti, proprio
mentre si parlava del protocollo OWK - e dell’eventuale famigerato DSP - il
Nostro Alieno si era addormentato e russava sonoramente sulla poltroncina di
velluto blu, e si era perso proprio la parte in cui l’anziano Professore
spiegava che ormai da svariati millenni il DSP non si usava più, anche perché
il raggio verde distruttore di pianeti costava troppo, in termini di bolletta
della luce, e il rapporto deficit-PIL nemmeno quell’anno era rientrato nei
parametri fissati dall’Unione Intergalattica.
Ma quel che è fatto è fatto,
torniamo alla ricerca della felicità.
Lasciamo perdere, almeno per
ora, la letteratura asservita al denaro, e Agatha Christie, e Dave Eggers,
anche se lo stesso William Shakespeare, qua e là citato, era uno che
re-investiva in proprietà immobiliari i proventi della sua fiorente attività di
drammaturgo e commediografo, o drammagrafo e commediurgo, e anche se lo stesso
Doppiovubi, con i proventi derivanti da questo blog, solo nell’ultimo anno si è
comprato sei amplissimi appartamenti a Porta Nuova, e Vi ringrazia per le
copiose donazioni e per quelle a venire, lasciamo dunque perdere il connubio
denaro-pubblicazioni, e torniamo alla ricerca della felicità, ammesso e non
concesso che il tema della letteratura, e lo stesso tema del denaro, non abbiano
niente a che vedere con la felicità, il che appunto è tutto da dimostrare.
Ma andiamo con ordine.
(segue)
W.B.