La ricerca della felicità (23)

Se avete fatto i bravi bambini, e avete svolto i compiti a casa, come il Professor Doppiovubi vi aveva chiesto di fare, teoricamente dovreste esservi chiesti perché abbiamo gambe mobili e - fino a un certo punto, non siamo Barbie e Ken - snodabili, nonché piedi per un appoggio.
Che si creda o meno nella teoria dell'evoluzione (*), dovremmo osservare di più la natura e porci domande semplici, che non richiedono lauree in medicina o biologia.
Per esempio, osservate la respirazione degli esseri umani, non la vostra, quella degli altri. Mentre loro sono concentrati su Facebook, guardate le loro casse toraciche. Circa dieci o quindici volte al minuto entra ed esce l'aria. Si gonfiano, fanno entrare aria (anzi, qualcosa, che ci hanno raccontato essere aria, ma in realtà non l'abbiamo mai vista) e poi si sgonfiano, e l'aria esce. Chiedetevi perché. Doppiovubi non vi sta dicendo di cercare sul web la funzione della respirazione, ossigeno, cellule, eccetera eccetera, a fare quelle ricerche e a comprenderne i risultati sono buoni (quasi) tutti. Chiedetevi il motivo reale per cui respiriamo. Cercate di astrarre la questione, portarla a livelli più elevati.
Fate un passo in più, in fondo siete allievi di Doppiovubi!
Chiedetevi per quale motivo siamo su un pianeta in cui dobbiamo, per tutta la vita e con regolarità, far entrare in noi qualcosa, e poi espellere qualcos'altro.
(segue)
W.B.

(*) Chiariamo un fatto : quando Doppiovubi scrive 'teoria' dell'evoluzione, non si riferisce alla diatriba su che cosa sia l'evoluzione, cioè una 'teoria' o meno; peraltro, su wikipedia c'è una voce interessante – ovviamente solo in inglese e non in italiano – intitolata Evolution as fact and theory, dal titolo dell'articolo di Gould del 1981. Doppiovubi non entra nella diatriba, ma si limita a osservare, da fuori appunto, che – come spesso accade – gli esseri umani sostengono un'opinione non perché vogliono affermare la bontà di quell'opinione, ma perché la dimostrazione della prima opinione, quella di cui si discute, implica o implicherebbe la fondatezza (o la infondatezza) della seconda opinione, quella di cui non si sta parlando, e alla quale si è realmente interessati, ma che per motivi vari non si discute o si confuta direttamente. Per fare un esempio proprio riferibile alla teoria dell'evoluzione, il classico biologo (non ogni biologo, ma quasi), che è sostanzialmente ateo, è interessato a dimostrare che il Dio descritto nella Bibbia non esiste e la Bibbia stessa è una favola, né più né meno che quella di Hansel e Gretel, e però non ci vuole arrivare per via diretta, ma per via indiretta. Quando Doppiovubi discute con i biologi di evoluzione, scopre che si accaniscono sulla fondatezza della mutazione genetica, e ti dicono con fervore che i piccioni di Darwin cambiavano drasticamente in poche generazioni, non perché siano innamorati dei piccioni e delle loro mutazioni, ma perché vorrebbero tanto dirti che Genesi è una maxi-balla, ma per ragioni culturali, sociali e di buona convivenza non lo fanno, e allora cercano di dimostrare fatti (apparentemente) incompatibili con Genesi, per arrivare allo stesso risultato. C'è da chiedersi perché il biologo medio sia così interessato a dimostrare che Genesi sia una falsità – e se Genesi crolla, crolla il resto della Bibbia; secondo Doppiovubi la ragione è che il biologo ha costruito un'impalcatura scientifica di nozioni che sta in piedi nella misura in cui non esista Dio e il soprannaturale. Se esiste Dio, e, solo per fare un esempio, i miracoli, tutto quello che faticosamente in anni di studio hanno introitato nelle loro menti avide di nozioni scientifiche esatte, all'improvviso si sgretola, e questo non è bello, perché avrebbero l'impressione di perdere la loro stessa identità. Ma, tranquilli, noi non siamo quello che sappiamo (o crediamo di sapere). You are not your brain.

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