No, quello si paga a parte (19 - J. J. Abrams’ style)



“Despair, and die.”
(William Shakespeare,
Riccardo III, quinto atto)
(a 30 secondi dalla fine)
Doppiovubi, che aveva appena convinto, o cercato di convincere (senza successo alcuno) i suoi (sempre meno numerosi) lettori del fatto che la realtà e la fantasia coincidono, quanto meno all’interno elettrico delle nostre menti, pensò che quell’idea invero bizzarra avrebbe potuto rappresentare la sua (nonché loro) salvezza.
Si disse, Io sono il Creatore di questo blog, e di questa Storia.
Io posso Fare e Disfare.
E così - in un attimo - si ritrovò in un piccolo e soffocante cucinino di un monolocale di Castellammare di Stabia, due giorni prima dei nostri drammatici Eventi, e vide che il Controllore Napoletano, scalzo, in pigiama a righe orizzontali, come Averell Dalton, si stava preparando un’intera cuccuma di caffè, sbadigliando con possanza.
(a 27 secondi dalla fine)
E mentre il Controllore stava frugando in un armadietto, bofonchiante alla infruttuosa ricerca dello zucchero Eridania, Doppiovubi estrasse dalla tasca la classica bottiglietta di Guttalax - che si trovava casualmente in tasca, proprio perché lui è Creatore del blog - e, tolta la pipetta contagocce, versò tutto il contenuto nella cuccuma, senza perder tempo, ché di tempo non ve n’era.
Nessun Controllore, nessun omicidio di Controllore, nessun protocollo OWK, pensò Doppiovubi con ferrea logica, e tornò, fiducioso, nel presente.
(a 23 secondi dalla fine)
L’Alieno incinto era ancora lì. Il MPC usava whatsapp. Gli snipers erano sui tetti.
Qualcosa non aveva funzionato. In un attimo Doppiovubi tornò a Castellammare, per controllare ed eventualmente rimuovere l’intoppo, venti minuti dopo lo sversamento della boccetta. La moglie del Controllore si contorceva sul pavimento del cucinino, in finto gres porcellanato effetto legno, gridando - e stringendo ambedue le pingui mani sull’ampia pancia - Maronna che dolore! mentre il Controllore al telefonino gridava, Venite subbito, venite subbito, che chista mi more acca’ (N.d.R. il dialetto napoletano è quello che è, visto che il Creatore di questo blog ha sangue chiaramente nord-europeo).
L’unico marito servizievole del mondo dovevo trovare, diamine, si disse Doppiovubi. E, per di più, napoletano.
(a 20 secondi dalla fine)
Di colpò cambiò strategia e si fiondò a Concorezzo, a due virgola cinque chilometri di profondità, sotto un centro commerciale, peraltro di infimo livello.
Sempre due giorni prima.
Ambientino asettico da (manco a dirlo) Star Wars Episode I. Tutto bianco, nero e azzurrino.
Comandante Alieno - Tu adesso fai una bella cosa, prendi il FrecciaRossa Milano-Roma, e cerca di capirne di più sul sistema fiscale italiano; in particolare vorrei capire cosa è compreso nelle tasse e che cosa si paga a parte.
Alieno - Ok, capo, ma vado così, nudo?
CA - Ma sei scemo? Mimetìzzati, che ne so, almeno compra un quadernone e una matita, non si è mai visto un extra-terrestre con un quadernone, penseranno che sei uno di loro.
A - Ah, OK, capo. Capito.
Al che Doppiovubi si avvicinò alle orecchie (?) del CA e gli sussurrò: … non è il soggetto adatto per questa missione, non è il soggetto adatto per questa missione …
CA - Aspetta. Sei sicuro di sentirti adatto per questa missione?
A - Mai stato così sicuro.
… è in stato interessante, potrebbe crearci problemi…
CA - Non saprei, ma tu non sei a termine, con la tua gravidanza? Li vedo belli vispi, lì dentro.
A - Beh, capo, manca più di un anno.
CA - Contrazioni? Mal di gola?
A - Ogni due settimane. Nella norma.
… forse è meglio rimandare …
CA - Benissimo! Ricordati il tablet con il teletrasporto, se avessi problemi.
… forse è meglio rimandare …
A - Me lo ricorderò di sicuro, capo.
sarà una missione fallimentare …
CA - Voglio fidarmi di te. Il mio intuito mi suggerisce che avremo problemi, ma tu li saprai superare, sei un valido elemento.  
A - Grazie, capo. Non la deluderò.
(a 15 secondi dalla fine)
Ovviamente, l’Alieno aveva dimenticato il tablet nell’astronave.
La realtà, in tabaccheria, era identica a quella di prima. Nemmeno una virgola diversa.
WB disse, Qui si mette male.
(a 10 secondi dalla fine)
E così Doppiovubi decise che era l’unica cosa da fare.
(a 9 secondi dalla fine)
Tanto i suoi lettori erano pochi.
(a 8 secondi dalla fine)
Leggevano il suo blog solo come fosse un qualsiasi passatempo.
(a 7 secondi dalla fine)
In otto anni il numero dei lettori era rimasto sempre lo stesso. Non uno di più.
(a 6 secondi dalla fine)
I suoi argomenti non interessano a nessuno.
(a 5 secondi dalla fine)
Fallo, Doppiovubi, fallo. Nessuno si ricorderà di te.
(a 4 secondi dalla fine)
Sei uscito da Facebook, sei uscito da Twitter, sei uscito anche da Whatsapp, fallo ora!
(a 3 secondi dalla fine)
Nessuno se ne accorgerà.
“Pochi” non sono “nessuno”, qualcuno ancora ci tiene.
Non è abbastanza.
Non voglio abbandonarli! No!
Prima o poi dovrai farlo comunque.
Un cavallo! Un cavallo! Il mio regno per un cavallo!
(a 2 secondi dalla fine)
Siete stati innamorati, tu e i tuoi lettori. E’ la vostra festa, oggi.
Era destino, non potevi evitarlo, caro Doppiovubi.
(a 1 secondo dalla fine)
E fu così che, il giorno di San Valentino del 2015, alle 20:30 in punto, Doppiovubi decise che se avesse per sempre smesso di scrivere sul suo blog, se avesse compiuto un freeze, se avesse stoppato tutto (stop al tempo!), proprio quando l’Alieno aveva il lungo dito oleoso appoggiato sul grilletto, a un solo secondo dalla fine, avrebbe salvato l’Alieno, le sue migliaia di figli, il MPC, se stesso, i suoi familiari e tutti i suoi lettori.
Tutto sarebbe rimasto incompiuto - e compiuto -, per sempre.
Dopo otto anni, e seicentoquarantanove post.
Un ultimo atto, d’amore.
E di sacrificio.
(fine)
W.B.

Post popolari in questo blog

Allahu Akbar.

Come si scrive un'enciclopedia

Quasi tutti i TV erano chiaramente sintonizzati su Telereporter