No, quello si paga a parte (7 - Beppe Grillo's style)
(un piccolo flashback)
A - No, no, calma, calma, il
biglietto ce l’ho, deve essere (con il
suo dito sottile e lungo venti centimetri indica il borsone del Concorezzo Calcio)
lì dentro. Se mi dà un po’ di tempo lo cerco e glielo mostro.
C - Vabbé, vado a esercitare
altri controlli nelle carrozze limitrofe. Ripasso dopo. Ma veda di reperirlo
prima di Bologna, altrimenti la faccio scendere sulla banchina e avviso pure le
forze dell’ordine deputate, secondo regolamento.
WB - Semmai gli fa un verbale.
C - Lei che c’entra, siete
parenti ?
WB - Prima di chiamare la
polizia si fa il verbale.
C - Questo viaggiatore utente
cliente qui non tiene i documenti d’identità e non rammostra all’ufficiale di
bordo il titolo di trasporto, il regolamento parla chiaro.
WB - Io dico che i documenti
di identità li ha nel borsone, insieme al biglietto.
Il Controllore Napoletano
grugnisce, si gira e se ne va (nota:
Doppiovubi è stato a lungo indeciso se inserire o meno questa scena di
Doppiovubi che puntualizza la storia del verbale e/o polizia, perché è una
cesura narrativa del tutto inutile e che spezza il ritmo e appesantisce il
brano, ma alla fine con scelta molto molto discutibile l’ha inserita, non ha
sentito ragioni).
Nel frattempo, il Maniaco
delle Parole Crociate riprende il discorso fiscale, come se niente fosse.
MPC - … l’asilo nido si paga a
parte, e costa anche tanto. Anche la scuola materna si paga. E paghiamo anche i
libri di scuola, mica li passa lo Stato, e l’università pubblica non è compresa
nelle imposte, e se facciamo una visita medica, la paghiamo a parte anche
quella, c’è il ticket, e i trasporti pubblici si pagano a parte, e costano
parecchio, e i parcheggi non sono certo gratuiti, e a Milano devi pure pagare
per viaggiare in certe aree, ed è una roba incostituzionale ma nessuno dice
niente neanche i Giudici, e le autostrade si pagano a parte, e le strade …
Ma l’Alieno non lo stava più
ascoltando. Stava pensando alla situazione di emergenza, e cominciava a sudare
copiosamente muco verde, e gli animaletti vermoidi nella sua sacca posta nel sotto-gola
correvano disperati qua e là urtandosi tra loro, sbracciandosi ed -
evidentemente - urlando.
Anche WB stava capendo che ci
trovavamo in un defcon critico,
diciamo un defcon 2, e osservava l’Alieno,
il quale fissava il suo borsone sudando ovviamente muco.
MPC - … beh, le strade, sono
piene di buche, spesso accadono incidenti, e i vigili urbani, che una volta
servivano a regolare il traffico e a segnalarti una direzione, adesso danno
multe a chi viola le regole, le indicazioni stradali te le dà il navigatore e
per la verità quando ci sono i vigili a regolare il traffico perché un semaforo
non funziona non è che il traffico migliori, anzi, pensa che una volta ero in
Piazza Medaglie d’Oro e …
L’Alieno pensava, Devo farlo,
non ho altra scelta. Doppiovubi si accorgeva, dalla intensità dello spurgo del
muco e dalla velocità dei vermoidi - a un tratto gli parve di sentire
addirittura i loro urletti disperati - che l’Alieno stava prendendo qualche
decisione drastica e non reversibile.
MPC - … beh, le multe sono
altri soldi che entrano nelle casse dello Stato, e quindi, capisci, lo Stato si
prende anche i soldi delle multe, oltre a quelli delle tasse, e il paradosso è
che gran parte delle tasse poi serve per gestire la macchina di riscossione
delle tasse stesse, cioè bisogna pagare la guardia di finanza, l’agenzia delle
entrate, la polizia tributaria, che servono - dovrebbero servire - a controllare
che si paghino le tasse, e quindi con le tasse manteniamo una struttura che serve
per verificare se paghiamo le tasse, un assurdo circolo vizioso, ehi, ma mi
stai ascoltando ?
A - Sì, sì, ti sto ascoltando…
L’Alieno si era alzato, aveva
tirato giù il borsone e lo aveva appoggiato sul sedile a fianco, con un sospiro
sconsolato.
Il Controllore Napoletano
avanzava a grandi e decisi passi verso di noi.
Il CN fissava l’Alieno come un
texano guarda un tacchino il giorno prima del Thanksgiving Day, come il Sindaco Giuliano Pisapia guarda i
proprietari di una piccola casetta ereditata frutto di sacrifici immani, come
il Lupo, a letto con la cuffietta e la camicia da notte, guarda Cappuccetto
Rosso, la quale CR, sia detto per inciso, doveva avere un quoziente intellettivo
estremamente infimo (tutti quelli che hanno un acronimo CR hanno un q.i. infimo,
e se dopo c’è un numero, il numero rappresenta il grado di scemenza del
soggetto, in una scala da uno a sette) per non accorgersi del fatto che nel
letto anziché la nonna c’era il Lupo, voglio dire, è vero che con l’età gli
anziani sviluppano un po’ di peluria, però un lupo -oltretutto- puzza in
maniera inaccettabile, mica CR gli ha detto Nonna cos’è ‘sta puzza da stalla,
la domanda giusta non gliel’ha fatta mai, e non parliamo poi di altre
incongruenze grossolane della fiaba, tipo aprire la pancia del lupo e metterci
le pietre e poi richiuderla senza ammazzare il lupo per setticemia, roba che
neanche Christiaan Barnard riesce a salvare il lupo da morte certa, figuriamoci
un cacciatore sporco e maldestro, ma la critica a Cappuccetto Rosso - nonché una serie di post sulle origini della
fiaba, che risalgono addirittura alla Francia del 1300 - la faremo in un’altra
sede, se mai ci sarà un’altra sede, visto come si sta mettendo con il Controllore
Napoletano che sta avanzando a grandi falcate, manco fosse, facciamo un nome a
caso, Cristiano Ronaldo.
Ormai l’Alieno aveva deciso.
Non aveva altra scelta.
Avrebbe attivato il tragico protocollo
OWK.
(segue)
W.B.