Il mito della velocità (23)
E’ il momento di fare qualche esempio calzante, e magari
eclatante, su come sia facile smarrire il “telos” mentre compiamo le azioni che
ci dovrebbero guidare alla realizzazione di esso. Poniamo che un uomo politico
affermi che è ingiusto il reddito ottenuto senza lavoro e senza fatica, e che
pertanto tale reddito dovrebbe essere abolito. E’ una tesi magari discutibile,
ma proponibile. La sindacalista Susanna Camusso la pensa in parte così, e
così larga parte della c.d. “Sinistra”. Ma, senza andare troppo lontano, lo
stesso premier (*) Dott. Matteo Renzi - dal quale siamo partiti ventidue post
fa - ha deciso, a quanto pare, di reperire denaro innalzando la tassazione
delle rendite finanziarie dal 20% al 26% (**); non ha dunque proposto l’abolizione
del guadagno derivante da investimento, ma si è mosso in quella direzione,
dis-incentivandolo.
E ancora, lo stesso ipotetico uomo politico coraggioso potrebbe
affermare che il prestito a interesse deve essere abolito. In altre parole, non
è scritto da nessuna parte che il fatto di prestare denaro debba essere
ricompensato con altro denaro, salva l’inflazione. Le banche lo fanno da almeno
sei secoli, ma le banche non sono necessarie per natura (***).
Quest’uomo politico ipotetico - che propone di abolire le
rendite finanziarie e i prestiti a interesse - non è teorico, ma è esistito
veramente.
Eccolo qui, bambino, seduto su una poltrona, che ci guarda
con occhio spaurito. Sembra che dica al mondo, Non fatemi del male, sono
indifeso, sono ancora inerme.
Il nome che fu attribuito a questo bel bambino fu Adolf.
Il cognome ve lo potete ben immaginare.
(segue)
W.B.
(*) Chiamiamo “premier” per convenzione chi è stato nominato
Presidente del Consiglio dei Ministri a seguito di consultazione elettorale; in
questo caso, in modo anomalo, quest’ultima è mancata, ma pare che nei tempi
moderni stia diventando inutile dar la parola agli elettori.
(**) Ma Matteo Renzi ci ha tenuto a precisare che le rendite
derivanti dai Titoli di Stato non verranno tassate allo stesso modo, con ciò, a
parere di Doppiovubi, ponendo un problema di costituzionalità; se il principio
è quello di tassare le rendite e favorire i redditi derivanti dal lavoro (soltanto
dipendente), è evidente che il principio dovrebbe essere applicato “tout court”,
e quindi a tutte le rendite finanziarie. E’ altrettanto evidente che lo Stato
ha bisogno di prestiti, e se dovesse tassare i BOT gli investitori sposterebbero
i loro denari altrove.
(***) Esistono già associazioni (senza fini di lucro, quindi) che prestano denaro e in cambio non esigono altro che la restituzione del denaro medesimo (oltre al tasso di inflazione, ovviamente, altrimenti ci perderebbero).