The telly and the Beef



Doppiovubi si sedette in (su) una poltrona a fianco di Alessandro Manzoni, e si accese una sigaretta (Doppiovubi non fuma, ma in quella particolare circostanza pensò bene di fumare).
Alessandro rimase in silenzio per un paio di minuti, cercando -inutilmente- di razionalizzare. Nel frattempo su La7, davanti a loro, (s)correvano pubblicità di auto, tanto per cambiare. Poi Alessandro prese il telecomando e sulla stanza calò il silenzio.
- Chi sei tu?
- Vedo che cominciamo a usare un linguaggio meno volgare.
- Non ho usato alcuna volgarità.
- Secondo te, dire Tu chi cazzo sei  non è una volgarità?
- Non ho detto niente di simile.
- Vuoi che rileggiamo il mio post di ieri? Ce l’hai un tablet  da qualche parte qui?
- Voglio dire, io non ho mai detto niente di simile, tu me l’hai fatto dire.
- Io riporto i fatti.
- Niente di quello che sta succedendo qui è reale.
- Che prove hai?
- Facile. Siamo nel 1843 e io stavo guardando Formigli su un Samsung HD.
- Infatti, stavi guardando. Più reale di così.
- Il televisore sarà inventato soltanto nel 1928. La tua storia è impossibile.
- Se è accaduta, è possibile. Anzi, non è più possibile, ormai è.
- Io non conosco il televisore. Non so cosa sia.
- Infatti l’hai appena spento. A proposito, come la sai la storia del 1928?
- Questa conversazione è assurda. Tu non puoi essere qui. Tu non appartieni alla mia epoca.
- Ho viaggiato nel tempo.
- Non è possibile viaggiare nel tempo.
- Se non è possibile, come faccio a essere qui, sapientone?
- Sei venuto a rompermi i coglioni ?
- Ehi, Drugo, devi proprio dire tutte quelle parolacce?
- Chi sarebbe Drugo ?
- Lasciamo perdere, Ale. Torniamo a noi. Viaggiare nel tempo è possibile.
- Dimostramelo, sapientone.
- Vedo che impari in fretta, caro il mio manzo. Hai mai sentito parlare del mito di Proteo?

( continua, necessariamente )

W.B.




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