Ruthless
Alessandro apre la
finestra, guarda giù, poi scavalca il davanzale e si tiene in piedi sul
cornicione. Siamo solo al secondo piano, ma i piani dell’epoca sono alti, mica
due metri e ottanta.
- Tua mamma era una poco di buono – dice Doppiovubi.
- Che cosa hai detto ? – esclama Alessandro girandosi e
tenendosi attaccato all’infisso.
- Ho detto che tua mamma era una che, insomma.
- Pesa le parole !
- Lo sai benissimo anche tu. Non dovresti nemmeno chiamarti
Manzoni. E questo ha pesato su di te.
- Questa è solo un’ignominia. Io non sono figlio di Giovanni
Verri.
- Come no. E anche la tua nonna Teresa… morire a meno di trent'anni... di sifilide...
- La nonna Teresa è stata trascurata da Cesare Beccaria sin
dal primo giorno del matrimonio.
- Vero. Infatti ci ha pensato Pietro Verri a consolarla, abbondantemente
e, dicono le carte, addirittura quotidianamente. La chiamava "la ninfa", e tu dovresti sapere chi sono le ninfe, se hai letto il mio blog. Eppure quel genio di Cesare Beccaria volle sposarla a tutti i costi. Scrisse a suo padre : "la supplico per le viscere di Gesù Cristo di non più oltre impedirmi l' esecuzione di questo matrimonio...". Che pirla.
- Maledetti Verri !
- Eh, sì, caro Alessandro. Tua mamma ha mollato la famiglia
e se ne è fuggita all’estero. Tua nonna ha messo le corna al tuo nonno
figurativo, che pure era un cesso d’uomo. Insomma, la tua linea ascendente
femminile non è stata proprio irreprensibile. E i Verri? Uno, Pietro, si fa tua
nonna, suo fratello si fa tua madre. Neanche in Beautiful. In ogni caso, io d’ora in poi ti chiamerò Alessandro
Verri.
- No !
- Certo. Oltre a essere un povero vecchio fallito, non sei
nemmeno chi dovresti essere. E tua mamma non ti ha mai voluto bene.
- Non è vero !
- Mi hai stufato, Verri, fai quello che devi fare e non mi
rompere più.
Doppiovubi, senza
pietà, gli volta le spalle e passeggia lungo la libreria, fingendo di consultare le coste dei tomi. Sente Manzoni/Verri
che ora piange come un vitello, anzi, come un manzo. Alessandro guarda giù, in
strada, dove passano le carrozze e si ode un vociare continuo.
Poi, si decide.
( continua, imprevedibilmente
)
W.B.