Ventisette tipi



Il racconto del Compagno G. è piaciuto (pare, anche se qualcuno avrebbe voluto una mia reazione violenta nei confronti dell’odiato rivale).
I dolori del giovane Doppiovubi, in genere piacciono.
Credo, non per sadismo, ma perché vi sia una forma latente di riconoscimento.
Dobbiamo tornare, nostro malgrado, al dentifricio.
Ma che cos’è davvero il dentifricio?
Dicevamo, qualche puntata fa, che nel 1896 la “Colgate & Company” lanciò il dentifricio in tubo flessibile.
Oggi i dentifrici Colgate sono di ventisette tipi diversi.
L’ho visto sul sito ufficiale americano, mica lo sapevo prima.
Poi ho pensato, Ventisette tipi sono un po’ troppi.
Poi ho pensato, Secondo me contengono le stesse cose, cambiano soltanto il brand  e il packaging.
Poi ho pensato, Pensare che contengano tutti le stesse cose, è un luogo comune.
Infine ho pensato, Vorrei essere un chimico, per sapere esattamente cosa c’è dentro un dentifricio.
Quante cose vorrei essere. Troppe.
Essere troppo, e alla fine essere niente.
Essere poco, ed essere almeno qualcosa.
L’eterno dilemma. Tutto e male, o poco e bene. Ancora una volta, sintesi o analisi.
La mia chimera è realizzare una sintesi impeccabile.
Con una sintesi impeccabile, si può arrivare al tutto e bene.
Una chimera.
Ecco, appunto, che cos’è la chimera.
Quanti di voi a bruciapelo sanno che cosa sia una chimera?

(segue)

W.B.

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