Tecniche di lettura lenta



La chimera “è un mostro mitologico con parti del corpo di animali diversi”, dice Wikipedia.
A parte il verbo “essere” – su cui Martin Heidegger ha scritto una monografia complessissima, e, prima ancora, i filosofi dell’antichità si sono spaccati il cervello, per la sua contrapposizione al divenire – su “parte”, “corpo”, “animale” e “diverso”, non dovremmo avere problemi particolari (*), si tratta di quattro parole che formano il patrimonio linguistico base di un operaio – con tutto il rispetto per un operaio.
Un bambino di quattro anni le capisce tutte e quattro, queste parole. E’ vero che, sin qui, non sappiamo ancora quali animali siano. E il cervello è costretto ad aprire una finestrella, a memorizzare – seppur per pochi secondi, perché di lì a poco compariranno i nomi degli animali diversi – che si tratta di animali diversi.
Un piccolo sforzo mentale c’è.
Andare dritti, e leggere subito il seguito, toglie la sorpresa. Fermiamoci qui. Che poi è il bello di leggere lentamente. Prima che arrivi il seguito, il cervello è in movimento, perché deve anticipare, ipotizzare, provare, costruire e decostruire poi. La lettura lenta – sono un promotore della lettura lenta – è molto più faticosa della lettura veloce. Se leggi lentamente, fai con quello che hai, e il cervello è costretto ad andare a ricercare i collegamenti neuronali che ha già a disposizione, pescando nella memoria e rafforzando tutto quello che incontra, i percorsi pregressi. E’ come rileggere i propri vecchi appunti su un argomento, alla ricerca di qualcosa. Mentre rileggi, ricordi cose che credevi di avere dimenticato.
Non sappiamo neanche quali parti siano, di questi animali diversi. Naturalmente, dimenticatevi che vi ho detto che in greco chimera vuol dire capra (**). Anche se dimenticare è impossibile. Esistono le tecniche per ricordare, ma non quelle per l'oblio.
Potrebbero essere una zampa di lupo, ali di aquila, becco d’anatra. Potrebbero essere qualunque cosa.
Il punto è che il redattore della voce di Wikipedia ha scritto “mostro”.

(segue)

W.B.

(*) Non è poi così vero. La definizione di “animale” non è semplice. Solo per dirne una, secondo alcuni biologi i batteri sono animali (il che vorrebbe dire che non esiste un vegetariano assoluto, essendo noto che sulla frutta e sulla verdura i batteri ci sono, eccome).
(**) In effetti, per essere onesti, “chimaira”, cioè chimera, è "capra" in greco antico. In greco moderno capra si dice “katsìka”. Se però avessi preso il greco moderno, tutti i giochi di parole di due post fa non avrebbero avuto significato.

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