"Chi ti ha fatto sapere che eri nudo? Hai forse mangiato dell'albero di cui ti avevo comandato di non mangiare?"

La conoscenza della realtà oggettiva non è possibile, da parte dell'uomo.
Questo, perché i sensi dell'uomo sono finiti e quindi lo inducono in errore.
Anche la mente dell'uomo lo induce in errore.
La realtà oggettiva esiste.
Ma l'uomo non può conoscerla.

Quando l'uomo crede di conoscere la realtà oggettiva, si forma un'opinione soggettiva.
Se l'uomo crede che la sua opinione soggettiva corrisponda alla realtà oggettiva, cominciano i problemi.

Qualsiasi contrasto tra gli uomini deriva dal fatto che gli uomini scambiano le proprie opinioni soggettive per la realtà oggettiva.
Credono di avere ragione e che, correlativamente, siano gli altri a sbagliare.
Di qui, l'assurda lotta per affermare la propria ragione.
Di qui, l'odio.

W.B.

Commenti

Anonimo ha detto…
Relativo.
Affermare la propria ragione lo e' allo stesso modo.
Accaparrare risorse non richiede il ricorso all'oggettivo.
Si fa quel che si fa perche' lo si vuole in quel momento.
Il Bene ed il Male sono costruzioni sensate solo per chi ne parla.
L'orso che sbrana il mite pastore lo fa perche' lo fa. non necessariamente per cibarsene, non necessariamente per giocare, non necessariamente per sentire il suono prodotto da un cranio umano fracassato. Lo fa con sguardo assente e pervaso da una Verita' piu' assoluta e profonda del piu' sorridente fra i mistici. La Verita' non da gioia ne' liberta' ne parole per descriverne alcunche'. Ne e' del tutto estranea. C'e' chi cerca l'albero, chi non lo scorge e chi lo utilizza per orinare.
mcd
W.B. ha detto…
Caro MCD,
in primo luogo sono lieto che tu mi legga, e che mi risponda.
Io penso che tu sia un uomo molto intelligente.
Sei una delle persone più profonde, sotto il profilo intellettuale, che ho conosciuto nella mia vita.
Quindi, il fatto stesso che tu mi dedichi del tempo, merita un ringraziamento.
Hai cominciato il tuo commento con una parola "relativo".
Questo, naturalmente, mi ha fatto riflettere.
E' evidente che, conformemente a quanto io stesso asserisco, io potrei aver sbagliato.
In tal caso, saremmo nel più classico dei paradossali circoli viziosi, l'ateniese che dice che tutti gli ateniesi sono mentitori.
Al di là delle altre considerazioni che aggiungi (ciascuna delle quali meriterebbe un chilometro di osservazioni), vorrei ribadire che sì, può darsi che mi sbagli anch'io.
L'amico Pim mi ha detto, questo è relativismo. No, non lo è.
Io ho scritto, e ribadisco, che l'assoluto esiste, che il vero e il reale esistono, ma che non sono alla nostra portata.
Mi pare che la fisica quantistica, ma qui non posso andare oltre, tu potresti, io no, stia dimostrando che niente è che come sembra.
Sul bene e sul male, mi duole ammetterlo, sono d'accordo con te.
W.B.
W.B. ha detto…
Mi sono accorto che ho perso due parentesi ("relativo").
Può succedere.
A volte sei tu che mangi l'orso, a volte è l'orso che mangia te.
Anonimo ha detto…
Ti leggo dall'ombra.
Io credo fermamente nella realta' oggettiva.
Questa a volte corrisponde in alcuni aspetti alla realta' soggettiva cosi' come viene percepita o compresa da alcuni, altre volte e' altrove.
Lo studio delle simmetrie e dei Gruppi in matematica non e' soggettivita', e' un aspetto della Verita' sebbene non la descriva integralmente.
Questo, tuttavia, non ha nulla a che vedere con etica e morale.
Semplice concordare sugli assioni geometrici, meno difficile quando le ragioni degli uni ed i torti degli altri dipendano dalla credenza negli omini verti martiri del Pastafarianesimo.
Le opinioni vivono nel paludoso territorio dell'irrazionale. L'irrazionale che ci rende schiavi. A questo punto meglio lo stato bestiale, concederebbe qualche speranza di bagliori di felicita'.
mcd
pim ha detto…
caro W.,
direi che sei andato a caccia di granchi e ti sei trovato nella rete una balena.
W.B. ha detto…
Chiamatemi Ismaele.

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